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“Lavorare per il Comune di Napoli? No grazie, prendo il reddito”. Boom di rifiuti ai centri dell’impiego

Lavorare per il Comune di Napoli No grazie, prendo il reddito. Boom di rifiuti
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Molti percettori del reddito di cittadinanza rifiutano la proposta dei centri dell’impiego di occuparsi del verde a Napoli contribuendo al degrado di molti parchi, aiuole e spazi pubblici della città. Questo, nonostante diversi interventi realizzati su disposizione del Comune.

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I numeri

Premessa doverosa: qui non si sta demonizzando la misura di sostegno economico al reddito di cittadinanza, l’unico obiettivo è riportare i fatti. Stando ai numeri enunciati di recente dai responsabili del Servizio Verde di Palazzo San Giacomo in occasione di una riunione di commissione comunale Salute e Verde, su un fabbisogno richiesto di circa 360 percettori di reddito di cittadinanza da destinare alla cura del verde e dei parchi di Napoli in supporto alla Cooperativa del Comune 25 Giugno e alla cooperativa in capo alla Città Metropolitana La Primavera III, operano non più di 120. Si tratta di una diminutio non di poco conto.

Il rifiuto e gli squilibri

Tra i motivi richiamati, uno che sicuramente creerà polemiche: il rifiuto, sottolineato da alcuni amministratori ed esponenti istituzionali, da parte dei destinatari del reddito di cittadinanza ad accettare l’incarico connesso alla potatura degli alberi, di pulizia del verde orizzontale, dei parchi pubblici. Alla chiamata dei centri per l’impiego e di chi si occupa dell’orientamento al lavoro, come i navigator, in molti avrebbero risposto picche.  Evidentemente, i beneficiari del Reddito di cittadinanza auspicano di intraprendere un percorso lavorativo diverso.

Va sottolineato anche un altro aspetto: alcune municipalità soffrono più di altre della carenza di queste figure. Un esempio? I quartieri di Scampia, Piscinola, Marianella e Chiaiano che rientrano nella competenza dell’Ottava Municipalità dove insiste il 65% circa dell’intero verde cittadino. Questi territori, tenendo conto anche di una parte dell’area dei Camaldoli sempre si competenza della Municipalità Otto, possono contare attualmente su meno di 15 percettori di reddito rispetto ai quasi 80 previsti. Va anche peggio alla Nona Municipalità Soccavo-Pianura con soli 2 percettori. Tre, attualmente, sulla Quinta Municipalità Vomero-Arenella rispetto ai 7 che s’attendevano. Ma, in generale, a soffrire è tutta la città.

«Abbiamo appreso di questa situazione. Credo che anche le istituzioni come il Comune di Napoli debbano essere bravi a incentivare queste persone ad accettare gli incarichi. Dobbiamo dialogare con loro e, anche in sinergia con l’Assessorato comunale al Lavoro, essere bravi a convincerli ricordandogli anche che senza l’accettazione di un impiego, l’anno successivo rischiano di non ricevere più l’assegno del reddito di cittadinanza». A dirlo è Fiorella Saggese, consigliera comunale eletta nel Movimento 5 Stelle e presidente della commissione consiliare Salute e Ambiente.

Altra problematica, le difficoltà di spostamento di alcuni addetti alla pulizia del verde. L’hub polifunzionale si trova nel quartiere Soccavo e la quindicina di addetti più i 10 percettori del reddito di cittadinanza che partono da lì spesso impiegano ore per raggiungere gli angoli più lontani e i percettori lavorando 8 ore a settimana spesso sono costretti a interventi limitatissimi nel tempo in un singolo turno. L’idea è di aprire altri hub del genere. Una delle idee, è trovare un’area nella zona nel centro cittadino.

Chi si occupa del verde cittadino

Attualmente il compito di occuparsi del verde cittadino, come detto, sono i dipendenti della cooperativa 25 Giugno (comunale) che quotidianamente e quelli della Primavera III (Città Metropolitana) presenti il venerdì e il sabato e, dal 1 giugno per una settimana al mese, anche il giovedì. Il numero viene giudicato insufficiente dal Comune di Napoli, in forte sott’organico. Mancano ormai anche gli agronomi e al momento non è chiaro se e quando il Comune potrà incrementare il numero di giardinieri e addetti al verde. Unica cosa più o meno certa l’assunzione per il prossimo autunno proprio l’assunzione di 8 agronomi, in tempo per l’inizio delle potatura che di solito vanno avanti da ottobre a marzo.

Da gennaio di quest’anno un contributo lo stanno garantendo 400 lavoratori Bros, impiegati su 25 siti a verde della città – parchi e aree a verde municipali, manutenzione verticale del verde, pulizie delle aree – secondo un protocollo d’intesa stipulato tra Comune di Napoli e Regione Campania. Il contratto in essere è di 12 mesi rinnovabili per altri 12. «Nei prossimi giorni chiederemo un incontro alle istituzioni coinvolte per capire i termini del contratto connesso alle nostre mansioni. Credo sia sotto gli occhi di tutti l’apporto che abbiamo dato in questo periodo per la cura del verde. Speriamo di poter continuare» afferma il presidente di questo gruppo di Bros Nicola Grassia. 

Mappa geolocalizzata e regolamento del verde

Dal suo insediamento, l’assessore comunale alla Salute e al Verde, Vincenzo Santagada ha puntato su una mappa geolocalizzata che permette di verificare gli interventi. «Da gennaio ad oggi – afferma l’esponente della giunta Manfredi – sono stati oltre 200 gli interventi su tutta la città. Si tratta un numero incredibile. Nell’ultima settimana siamo abbiamo fatto pulizia in oltre 10 punti: dall’area Est a quella Ovest a quella Nord all’area collinare». 

Intanto a luglio è prevista l’approvazione in giunta comunale del nuovo regolamento del verde. «La condivideremo con le associazioni prima di portarla all’attenzione del consiglio comunale» assicura Santagada.

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