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Dal “fortino” del clan all’hard: «Camorra? No, la mia strada è il porno»

Dal “fortino” del clan all’hard «Camorra No, la mia strada è il porno»
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Al secolo Igli Papale, 43 anni, di cui oltre la metà passati a lavorare nel mondo del porno. Un cognome pesante quello della star internazionale dell’hard, nome d’arte Christian Clay. Nato, cresciuto e tornato a vivere a Ercolano, è imparentato con una famiglia camorristica che nello scontro con i rivali Birra-Iacomino, per anni ha messo a ferro e fuoco la città degli Scavi. Incensurato, mai coinvolto in inchieste giudiziarie, Igli Papale ha scelto un’altra strada, diventando una delle star più quotate del panorama internazionale del porno. Si racconta ad Internapoli.it.

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Contesto difficile in cui crescere e parentela «ingombrante».
“Non rinnego certo le mie origini, ma non condivido quella scelta di vita, e ne sono stato sempre distante. Del resto la mia è una famiglia di commercianti. Mio padre fu coinvolto, di riflesso, in una indagine della magistratura, ma ne è uscito completamente sollevato da ogni accusa”.

INTERVISTA A IGLI PAPALE, IN ARTE CHRISTIAN CLAY

Una sorta di riscatto, dunque, la strada del porno? Come si è avvicinato a questo mondo?
“Per caso, per gioco, come continuo a fare il mio lavoro oggi, e grazie a una predisposizione naturale e a un talento ‘nascosto’. Del resto, se devo essere sincero, non sono mai stato un cultore del porno. Comunque, seppi da un avvocato amico di famiglia che c’era un casting a Roma, organizzato dall’agenzia di Riccardo Schicchi. Avevo da poco compiuto 20 anni. L’impatto non fu dei migliori, stavo per andarmene, poi mentre stavo uscendo incontrai un mio amico di Portici, che mi convinse a fare il provino. Su 30 partecipanti fummo ‘promossi’  in 3. Il giorno dopo girammo in una villa a Frascati, ‘lavorai’ dalle 10 del mattino alle 10 di sera, sorpresi tutti. Non credevano che fosse la mia prima volta, mi dissero che avevo un talento naturale.  Dopo quell’esperienza feci il mio ingresso tra i professionisti dell’hard e partecipai alla prima produzione importante, fui pagato 250mila lire”.

PIÙ DI VENT’ANNI NEL MONDO DELL’HARD, TRA LE PARTNER ANCHE VALENTINA NAPPI E MALENA

Qualche nome di sue partner sul set? Con chi si è trovato meglio?
“In oltre 20 anni ne ho viste tante tra i set di mezzo mondo. Arrivando a girare anche centinaia di scene all’anno. Lo spartiacque è stato un film girato a Budapest, per parteciparvi mi pagai io le spese. Alla fine fu un successo che mi aprì le porte delle migliori e più importanti produzioni internazionali. Dopo qualche anno che collaboravo esclusivamente con la FM, cominciai a lavorare anche con Rocco Siffredi. Tra le mie partner sul set, giusto per fare qualche nome, Milly D’Abbraccio, Valentina Nappi, Malena (la pugliese, ndr). La migliore? Non mi piace dare giudizi”.

CHRISTIAN CLAY: IN ITALIA SECONDO SOLO A ROCCO SIFFREDI

Su che gradino del podio del porno si collocherebbe?
“Parlano i numeri, le esperienze vissute, le produzioni a cui ho partecipato. Sono in attività da oltre 20 anni, e per quanto fatto e continuo a fare,tra gli italiani, ritengo di essere secondo soltanto a Rocco Siffredi”.

Come sta oggi, l’hard?
“Per niente bene, anche chi magari ha girato una scena amatoriale col telefonino, si crede e si accredita come pornostar. È una cosa che mi intristisce, non c’è riconoscenza, né memoria e rispetto per attori come Francesco Malcom o Roberto Malone e tanti altri che hanno fatto la storia del porno in Italia”.

«IL PORNO, OGGI, NON STA PER NIENTE BENE»

In che circuito si muove, invece, oggi, Christian Clay?
“Da anni sono diventato sempre più selettivo, meglio girare tre o quattro scene di qualità al mese, che centinaia, scadenti, all’anno. È l’unico modo, credo, rimasto per fare bene questo lavoro, a chi vi si dedica da professionista”.

Le è mai capitato di andare via dal set, di rifiutarsi di girare una scena?
“In più di un’occasione; evito quelle a cui partecipano persone non professioniste”.

IL BUSINESS DEI VIDEO DI SESSO AMATORIALE 

Video di sesso amatoriale, perché sempre più persone decidono di mettersi davanti alla telecamera? Per soldi, voglia di trasgressione, o cosa?
“Credo che la maggior parte delle persone lo faccia perché semplicemente sono attirate da questa pratica, o per provare qualcosa di diverso, emozioni, eccitazione mai sentite prima. C’è anche chi lo fa per soldi, oggi con i ‘free tub’  c’è gente che guadagna tanto anche con onlyfans. Naturalmente c’è pure l’altra faccia della medaglia, gente che per girare viene pagata un centinaio di euro”.

Cosa si sente di dire a chi sta pensando di intraprendere questa carriera, o magari di girare qualche scena hard?
“Approcciarsi con leggerezza ma sempre con professionalità a questo mondo, se ne si vuole fare la propria strada. A chi invece vuole ‘scherzare’, farsi passare uno sfizio, magari per provare una nuova esperienza, consiglio di non farlo. Viviamo nell’era del digitale e quelle immagini, una volta registrate e immesse in rete, resteranno per sempre”.

Quasi dimenticavo, ma si guadagna bene a fare l’attore di film hard?
“E io che ne so. Lo ribadisco – sorride -, l’ho sempre fatto per gioco”.

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