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Dalla guerra tra caivanesi e napoletani al patto tra Gallo e Ciccarelli fino all’ascesa di Sautto, i cambi di potere della camorra

Dalla guerra tra caivanesi e napoletani al patto tra Gallo e Ciccarelli fino all'ascesa di Sautto, i cambi di potere della camorra
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La camorra di Caivano ha subito diversi cambi di potere. Negli ultimi anni la consorteria criminale, capeggiata da Gallo Massimo e Angelino Antonio, con una originaria vocazione al controllo del traffico di sostanze stupefacenti, approfittando del “vuoto di potere” conseguente alla carcerazione dei membri del clan Ciccarelli, ha acquisito il controllo ed il predominio delle attività illecite (anche estorsive) commesse nel Comune di Caivano e nelle zone limitrofe.

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Storicamente, nel Comune di Caivano, sin dall’inizio degli anni ’80, le attività illecite riconducibili alle estorsioni e al traffico di armi e droga venivano gestite da elementi contigui e/o vicini alla vecchia N.C.O. di Raffaele Cutolo, capeggiata su questo territorio da Pasquale Scotti (tratto in arresto in Brasile), il quale si avvaleva della “collaborazione” di numerosi soggetti, tra i quali anche l’attuale indagato Antonio Angelino, soprannominato “Tubbiuccio”.

Tale gruppo si contrappose in un cruento scontro armato alla consorteria denominata “Nuova Famiglia Organizzata”, facent capo alla famiglia Moccia di Afragola che prevalse nella gestione e controllo delle attività illecite effettuate sul territorio. Negli anni 1995/96, con la scarcerazione di vari elementi di spicco della NCO, nel Comune di Caivano, si riformarono due grossi schieramenti criminali contrapposti tra loro: da un lato quello dei  “paesani/caivanesi”, capeggiati da NATALE Salvatore e da MARINO Giuseppe detto “Peppe ‘o biondo”; dall’altro, i “Napoletani“(cioè gli emigrati a seguito del terremoto del 1980 e trapiantati nel Parco Verde di Caivano), capeggiati da RUSSO Alfredo e dai fratelli Domenico, Antonio e Massimo CICCARELLI.

Ognuno di tali schieramenti, a sua volta, si era confederato con altri gruppi criminali. Dal 2011, momento della scarcerazione di Ciccarelli Antonio, questi riassumeva il pieno e diretto controllo di tutte le attività illecite di Caivano e principalmente il traffico di sostanze stupefacenti in particolar modo all’interno del Parco Verde. Ciccarelli strinse un patto di collaborazione con Massimo Gallo, al quale fu demandato, in esclusiva, il rifornimento delle piazze di spaccio nel Parco Verde. Gallo, però, tramava contro Ciccarelli e per questo venne bandito.

Nel dicembre 2014 Antonio Ciccarelli venne nuovamente tratto in arresto, unitamente ai suoi affiliati. Quasi contestualmente, il 30 dicembre 2014, Nicola Sautto, ritornato in libertà, assunse  il controllo del gruppo criminale già capeggiato da Ciccarelli fino al mese di novembre 2019, quando venne tratto in arresto con tutti i suoi principali “collaboratori”, lasciando di fatto campo libero – soprattutto dopo l’arresto nel mese di febbraio 2020 del fratello latitante SAUTTO Gennaro Antonio – all’ascesa criminale di Massimo Gallo per il traffico di stupefacenti, e di Antonio Angelino per le estorsioni nel comune di Caivano e nei paesi limitrofi. I collaboratori di giustizia hanno ricostruito
dapprima il rapporto di collaborazione tra Ciccarelli e Gallo e poi, il successivo
conflitto culminato con la organizzazione, da parte del gruppo di Gallo, dell’omicidio
di Ciccarelli, fino al patto di non belligeranza siglato attraverso la intermediazione di
Marco Mariano, ed infine all’ascesa del clan di Gallo Massimo e Angelino in
conseguenza dell’arresto degli esponenti del clan Ciccarelli- Sautto.

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