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Debitori costretti a scappare da Napoli, assolti il boss D’Amico e il ras Acampa

Debitori costretti a scappare da Napoli, assolti il boss D’Amico e il ras Acampa
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Prosciolti da ogni accusa nonostante le pesanti accuse a loro carico. Questa la decisione presa quest’oggi dal tribunale di Napoli per Salvatore D’Amico ‘o pirata, ras dell’omonimo gruppo dei ‘Gennarella’, Vincenzo Acampa e Salvatore Di Luca. Per l’accusa i tre avrebbero costretto all’esilio da Napoli due persone per un debito non saldato. Tutto sarebbe nato quando Di Luca, vantando un debito con un cugino di Acampa, avrebbe coinvolto nella vicenda lo stesso D’Amico, all’epoca detenuto. Nella vicenda sarebbe poi intervenuto lo stesso Acampa pretendendo dal cugino, insieme allo stesso D’Amico, una cifra che andava ben oltre il debito iniziale.

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E a quel punto che la vittima, Ciro Acampa, insieme alla moglie, decidono di lasciare la città di Napoli non prima di denunciare l’accaduto. Oggi dinnanzi al tribunale di Napoli i tre imputati sono stati prosciolti da ogni accusa: merito della strategia difensiva seguita dai loro difensori, per D’Amico l’avvocato Sergio Lino Morra mentre per Acampa l’avvocato Mario Pelliccio. I due legali, visto che le due vittime non si sono mai presentate in aula, si sono viste riconoscere la caduta di ogni accusa per remissione tacita di querela. E così D’Amico e Acampa, insieme a Di Luca, si sono visti assolvere da ogni accusa anche se restano dentro per altro.

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