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Cos’è il ‘Defender Europe 20’, in arrivo 30mila soldati americani: arriva la decisione dell’Italia

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E il più grande sbarco dal dopo guerra, da mezzo secolo, sembrerebbe, non ci sono stati tanti soldati nel nostro continente.  Circa 30.000 soldati provenienti dagli USA sono impiegati in una maxi esercitazione Defender Europe 20. Nonostante gli Stati Uniti abbiano innalzato l’allerta nei confronti dell’Italia a livello 3 e 4, i militari non saranno tenuti ad indossare le mascherine e a seguire le prescrizioni di sicurezza imposte dai vari Stati.

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Le motivazioni sono da rintracciarsi nelle dichiarazioni rilasciate dallo US Army Euro che si è posto come garante dei suoi militari, sostenendo che: “stiamo monitorando il coronavirus” e che “le nostre forze sono in buona salute”.

L’esercitazione inoltre coinvolge diverse migliaia di persone e a ritmi e procedure tali da rendere impossibile il perseguimento delle norme sanitarie imposte ai civili. Saranno previsti inoltre una serie di concerti della US Army Rock Band in Germania, Lituania e Polonia, tutti ad ingresso gratuito che attrarranno molte persone.

In cosa consiste l’esercitazione Defender Europe 20

Il Defender Europe 20 è il più grande dispiegamento di soldati americani all’interno dei territori dell’Europa degli ultimi anni. Oltre a quelli già presenti sul territorio se ne aggiungeranno altri 30.000 nel periodo compreso da aprile e maggio.

Il primo gruppo di militari è giunta al porto di Bremerhaven in Germania e nei prossimo giorni ne arriveranno i pezzi di equipaggiamento militare in 6 porti dell’Europa, nello specifico in Belgio, Olanda, Germania, Lettonia e Estonia, che andranno a sommarsi a quelli già forniti dallo US Army Europe.

L’esercitazione è stata annunciata pubblicamente a ottobre del 2019, quasi tre mesi prima dell’inizio dell’epidemia di coronavirus a Wuhan.

 

“Defender Europe 20” è il più grande dispiegamento di soldati americani in Europa dalla fine della Guerra Fredda e prevede una vasta serie di esercitazioni congiunte a cui parteciperanno 7 mila soldati europei – tedeschi, polacchi e dei paesi baltici, ma non italiani – e 30 mila militari americani (20 mila arrivati dagli Stati Uniti e 10 mila già presenti in Europa).

 

Lo US Army Europe comunica che i soldati americani: “si spargeranno attraverso la regione europea” per “proteggere l’Europa da qualsiasi potenziale minaccia”

Quali sono i rischi del Defender Europe 20

L’obiettivo della Defender Europe 20 è quello di “accrescere la capacità di dispiegare rapidamente una grande forza di combattimento dagli Stati Uniti in Europa”. questo comporta una grande mobilità delle unità militari americane all’interno del territorio Europeo.

Al rischio di infezione e diffusione del coronavirus da parte dei militari americani, che saranno sprovvisti dei presidi medici di protezione, si aggiunge anche l’impatto ambientale che questa operazione comporta.

Al Defender Europe 20 parteciperanno i carri armati Usa Abrams, dei cingolati pesanti 70 tonnellate dotati di corazze in uranio impoverito che consumano 400 litri di carburante ogni 100 chilometri percorsi.

L’esercito americano ha annunciato mercoledì sera di aver deciso di ridurre la portata dell’esercizio militare Defender Europe 20 a causa dell’epidemia di coronavirus. “Dopo un’attenta revisione delle attività in corso nell’esercitazione Defender-Europa 20 e alla luce dell’epidemia causata dal coronavirus, modificheremo l’esercitazione riducendo il numero dei partecipanti americani”, ha annunciato l’esercito in un comunicato stampa. “Le attività associate all’esercizio saranno adattate di conseguenza e collaboreremo strettamente con i nostri alleati e partner per raggiungere gli obiettivi prioritari” stabiliti per questa esercitazione.

Parallelamente, il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha dichiarato che i militari italiani non parteciperanno all’esercitazione Usa. “Gli uomini e le donne della Difesa sono in campo senza sosta per fronteggiare, in questo delicato momento, l’emergenza sanitaria e per garantire l’attuazione delle importanti delibere decise dal Governo”, ha detto Guerini. “Per questo ho valutato, congiuntamente con lo Stato Maggiore della Difesa e informando il Comando Nato, di non confermare il nostro contributo all’esercitazione Defender 2020. Pur sostenendo il valore strategico dell’esercitazione, ho ritenuto opportuno mantenere massimo l’apporto delle Forze Armate in questa situazione”.

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