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“Disdette a Sky e Dazn”, tifosi Juve infuriati dopo la penalizzazione

Dazn, Sky
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Tifosi Juve furiosi sul web dopo la penalizzazione di 15 punti inflitta ai bianconeri dalla Corte Federale d’Appello. La stangata ha scatenato la reazione dei tifosi che, almeno in parte, si sono schierati a difesa della società. È così partito un tam-tam mediatico volto a disdire gli abbonamenti alle pay-tv. Migliaia, in poche ore, gli hashtag #disdettaDAZN e #disdettaSky.

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Un’azione che ha trovato l’appoggio di molti Juventus Official Fan Club sparsi in tutta Italia e non solo, i quali, tramite comunicati, hanno invitato i propri soci a interrompere, a stretto giro, ogni rapporto contrattuale con pay TV, abbonamenti sportivi, mass media, like sulle pagine social della Lega Calcio e della Figc e correlati.

“Il popolo juventino vanta circa 8,1 milioni di tifosi in Italia. Sono tante le forme di protesta che potremmo attuare, ma noi scegliamo la strada della civiltà perché la nostra rabbia, in questo momento, non ci porterà a perdere la lucidità”, è quanto scritto in una nota dello Juventus Official Fan Club Lombardia. Comunicati simili sono stati pubblicati anche da altri JOFC regionali.

Le reazioni dei tifosi Juve subito dopo la penalizzazione

Rabbia e sgomento sono le reazioni più comuni tra i tifosi bianconeri. “Fatevi il vostro campionato, il calcio italiano finisce stasera. È stato un piacere vedervi perdere” ha commentato un utente. “Ritiriamo la squadra ora!” è la richiesta estrema di un altro. La delusione deriva anche dal fatto che la Juve sia stata l’unica società a ricevere una penalizzazione. “Vi ricordate la partita in casa con la Salernitana, e voi vi fidate ancora di ‘sta gente? Il calcio italiano è malato. Paga sempre e solo la Juventus, da sempre. Basta!”“Ricapitolando, le plusvalenze sono il risultato di una operazione di mercato tra due società sportive al momento del raggiungimento di un accordo, ma paga solo la Juventus. Questo paese da oggi fa ancora più vomitare. Torneremo più incazzati”. La soluzione, per qualcuno, è una specie di embargo. “Basta giocatori alla nazionale Figc. Basta acquistare giocatori in Italia. Silenzio stampa a tempo indeterminato”.

Quasi automatici i riferimenti a Calciopoli: “15 punti solo alla Juve, le altre prosciolte. Un’altra Calciopoli. Se ci lasciate soli non lottando anche questa volta, vi assicuro che avrete lo stadio vuoto, e tutto il resto che vi meritate”. E ancora: “La Juventus adesso si deve difendere come si deve. Non come nel 2006. Si deve andare fino in fondo anche con decisioni estreme”. Ma qualcuno la prende con filosofia, notando che la qualificazione in Champions League non è compromessa. “Basta vincere l’Europa League per andare lo stesso in Champions”.

Non finiscono i guai per la Juve, rischia altri 15 punti di penalizzazione per la manovra stipendi

La scorsa settimana si è riaperto il processo bis per le plusvalenze e a pagare è stata la Juventus. E con una stangata: – 15 punti in classifica e tutti i dirigenti condannati. Dopo oltre quattro ore di Camera di consiglio la Corte federale d’appello non solo ha accolto la richiesta di rimettere sul banco degli imputati il club bianconero, ma ha anche aumentato le pene che aveva chiesto il capo della procura Giuseppe Chinè.

E’ un vero e proprio tsunami sulla classifica e sul futuro del club, ora atteso da un possibile secondo processo sportivo, derivato dai nuovi atti dell’inchiesta Prisma, oltre alle possibili sanzioni minacciate dall’Uefa per la violazione del financial fair play. Secondo quanto riportato da Il Corriere dello Sport, inoltre, i bianconeri protrebbero essere nuovamente sanzioniati.

“La Juventus ora rischia un’altra ‘penalizzazione monstre’ per la manovra stipendi, relativa agli accordi coi calciatori nelle stagioni 2019-20 e 2020-21″ scrive il giornale. “Dalle parti della sede federale di via Campania prefigurano un nuovo deferimento, un nuovo processo a fine marzo e almeno altri 15 punti di penalizzazione, oltre a una sanzione pecuniaria che andrebbe ‘da uno a tre volte l’ammontare illecitamente pattuito o corrisposto’. Chiné sarebbe pronto a tirare in ballo, oltre all’articolo 31 che cita l’illecito amministrativo, l’aggravante dell’articolo 14 comma 1 lettera C, accusando il club di aver ‘indotto altri a violare le norme e le disposizioni federali di qualsiasi rango o ad arrecare danni all’organizzazione federale’. I calciatori coinvolti negli accordi rischiano un mese di squalifica”.

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