Home Cronaca “Disegnate l’Inferno con i compagni che vorreste morti”, la lezione choc della...

“Disegnate l’Inferno con i compagni che vorreste morti”, la lezione choc della maestra alle elementari

Alunni in classe, Inferno di Dante - Foto di repertorio
PUBBLICITÀ

Ha dell’assurdo quanto accaduto in una scuola elementare di Roma. Una maestra dell’Istituto comprensivo Carlo Levi avrebbe fatto disegnare a bambini di seconda i gironi dell’inferno in cui mettere i compagni di classe che si vorrebbero veder morti. Come se non bastasse, in pausa pranzo si sarebbe appesa alla corda della finestra del primo piano per cantare ai bambini “Guarda come dondolo” e infine avrebbe aggredito verbalmente un alunno disabile.

PUBBLICITÀ

A denunciare quanto accaduto è stata la presidente del consiglio dell’Istituto comprensivo Carlo Levi, Tiziana Cagnazzo, rappresentante dei genitori. Intervenuta in diretta nel corso della trasmissione radiofonica Gli inascoltabili di New Sound Level FM90, ha detto che la docente “da subito è stata protagonista di episodi un po’ particolari a seguito dei quali sono dovute intervenire anche le forze dell’ordine”.

Tra quelli più eclatanti riportati da Cagnazzo “c’è l’aver fatto disegnare ai bambini di seconda elementare i gironi dell’inferno chiedendogli di mettere all’interno i nomi dei compagni che avrebbero voluto vedere morti. Un’altra volta ha disegnato sulla lavagna dei simboli massonici e frasi senza senso. Ne siamo venuti a conoscenza grazie alla prontezza dell’insegnante dell’ora successiva che appena entrata in classe ha visto questi simboli assurdi e li ha fotografati”. Le lamentele dei genitori, sono state presentate tra gli altri alla dirigente scolastica, all’assessora alla Scuola del Municipio Roma III, Paola Ilari.

“C’è una sorta di scaricabarile”, ha proseguito la presidente del consiglio d’istituto. “La dirigente scolastica, anche davanti alle forze dell’ordine, ha dichiarato che quello è ciò che le passa il Miur e che per lei è un’insegnante come gli altri. L’ufficio scolastico regionale dice che la dirigente poteva intervenire sin dall’inizio bloccando la situazione, come hanno fatto altri dirigenti in altri istituti, perchè questa docente è stata allontanata da altri istituti”. Cagnazzo ricorda: “Il problema non è questa docente, ma chi avrebbe dovuto impegnarsi un po’ di più per trovare una soluzione”.

PUBBLICITÀ
Exit mobile version