Non sarà, infatti, possibile fumare in presenza di donne in gravidanza e all’aperto. Soltanto ad una distanza di 5 metri da altre persone è l’attuale condizione che svia il divieto concedendo ai fumatori più fedeli “un po’ d’aria” da questa nuova legge.
Vietato fumare in Italia
Una delle ultime città italiane ad aver aderito a questa normativa è Torino; prima ancora si era dimostrata favorevole Milano. Ad aver applicato già da tempo i termini di questa legge ampliando, poi, il suo raggio di diffusione, anche in alcuni territori compresi nello stivale tricolore, Melbourne. Qui, già a partire dal 2016 vige il divieto di fumo all’aperto e anche a Londra sulla base di ciò si auspica una società futura senza fumatori. Al fine di rendere concreto questo desiderio il Regno Unito ha vietato la vendita di sigarette ai giovani, ovvero parallelamente alla prossima generazione adulta.
Torino e Milano sulle orme del Regno Unito
Oltre alla promozione di una norma che vieta alle persone di accendere le proprie sigarette all’aperto, a Torino anche sotto la Mole sarà impossibile fumare. Il divieto non vige e non pone attenzione soltanto per quei soggetti più fragili come bambini e donne incinte che inalerebbero il cosiddetto fumo passivo, ma a tutte quelle persone che a causa di fumatori poco rispettosi potrebbero avvertire il fastidio delle sigarette. Sarà vietato fumare, non a caso, anche alle fermate dei bus e durante le manifestazioni. A prendere questa decisione il Consiglio comunale approvando la delibera ideata dal consigliere comunale Silvio Viale. Al fine di realizzare questa disposizione anche su un piano legislativo il consigliere modifica il Regolamento di Polizia urbana. Nel provvedimento sono comprese le sigarette, il sigaro, la pipa, il tabacco riscaldato e qualsiasi altro prodotto a combustione ma non mancano neanche le sigarette elettroniche.
“Questo divieto, potrebbe apparire, innanzitutto, come una misura dedita alla preservazione della salute, eppure ci sono anche altre motivazioni che sussistono. Infatti, anche se, sicuramente, la salute è uno dei diritti principali da sostenere e custodire anche la valenza culturale ci insegna l’importanza del rispetto per gli altri, in questo caso i non fumatori, e il dovere di salvaguardare la natura. anche se si parla di divieto non bisogna pensare a questa normativa come una misura proibizionista in quanto il suo obiettivo è quello di regolamentare la libertà di fumare. Una volta pubblicata la delibera chi non osserverà le condizioni sarà sanzionato con una multa di 100 euro“. Queste le parole di Silvio Viale.