«Fare come a Scampia», è questo un passaggio inquietante che emerge dalle intercettazioni relative all’ultima operazione contro la ‘Ndrangheta a Catanzaro, azione che ha portato all’arresto di 51 persone accusate a vario titolo dei reati di produzione, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti. Cinquanta persone che stavano inondando di droga il capoluogo, arrivando fino alle scuole. I membri delle ndrine avevano un obiettivo chiaro: replicare quanto accade nell’area nord.
«Ad un certo punto dalle intercettazioni emerge la voglia di fare come Scampia – spiegano i magistrati – quindi con particolari di vendita dietro un cancello con un buco, così che lo spacciatore non si vede». Il desiderio di fare come Scampia non nasce per emulare Scampia ma perché il mercato degli acquirenti era tale da consentire all’organizzazione criminale di porre in essere un modello come quello campano. «L’organizzazione era forte e ben radicata sul territorio tanto è vero che le attività di riscontro sono state fatte con grande oculatezza da parte della polizia giudiziaria e con l’uso di telecamere a grossissima distanza». Uno degli indagati in un passaggio dice:«Ho visto quello che hanno fatto a Scampia in passato, facevano paura, dobbiamo fare come hanno fatto lì».
