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E’ caccia al re dei Rapinarolex, è scappato prima del processo: il 37enne dei Quartieri Spagnoli ricercato in tutta Italia

E' caccia al re dei Rapinarolex, è scappato prima del processo il 37enne dei Quartieri Spagnoli ricercato in tutta Italia
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Antonio Capo, 37enne dei Quartieri Spagnoli, era agli arresti domiciliari con l’accusa di aver rapinato un Vacherone “Constantin” a Riccione. Qualche ora prima del processo, ha deciso di far perdere le proprie tracce, rompendo il braccialetto elettronico e dileguandosi nel nulla.

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Il processo che lo vede imputato con l’accusa di aver scippato un orologio di lusso si è concluso innanzi al GUP del Tribunale di Rimini con una condanna a dir poco mite. Accusato di aver commesso una rapina insieme al complice Mario Solla, altra vecchia conoscenza delle forze dell’ordine, Capo rischiava di andare incontro a una condanna a dir poco severa. Accogliendo le argomentazioni difensive del suo legale, l’avvocato Luigi Poziello, il giudice ha derubricato l’accusa da rapina pluriaggravata in furto con strappo, infliggendo così ad Antonio Capo una pena di soli 3 anni e 6 mesi di reclusione. Stesso verdetto anche per il presunto complice.

Stando alla ricostruzione degli inquirenti, il fratello dell’ex ras Guglielmo e il complice si sarebbero resi protagonisti di una violenta rapina commessa a Riccione il 23 maggio 2021. Nel mirino del commando di trasfertisti era finito un facoltoso ottantenne della zona, Tiziano Grilli, che, dopo essere stato pedinato per alcuni chilometri, era stato derubato del prezioso Vacherone “Constantin”. Capo, in particolare, sarebbe stato l’esecutore materiale dello scippo, commesso in sella a uno scooter mentre la vittima aveva momentaneamente arrestato la marcia del suo suv Porsche nei pressi della stazione di Rimini per far scendere la compagna. Approfittando del finestrino abbassato, il bandito avrebbe infatti afferrato il polso del malcapitato, portandogli via il prezioso orologio che indossava al polso. Mario Solla avrebbe invece svolto il compito si “scorta”, facendo da copertura a Capo durante le fasi esecutive dell’assalto. Ad Angelo Coppola e Clara Capo la Procura di Rimini contesta invece di aver preso parte alla gang curando gli aspetti “logistici” del raid.
Nonostante la pesante accusa, nei mesi scorsi Antonio Capo era riuscito a lasciare il carcere per andare ai ben più confortevoli arresti domiciliari. Il 37enne dei Quartieri Spagnoli poche settimane fa ha però deciso di violare la misura cautelare e, forzato il braccialetto elettronico, ha fatto perdere ogni traccia di sé. Il processo nel frattempo ha fatto il proprio corso e per il presunto bandito è arrivata una mite condanna a tre anni e mezzo di carcere.

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