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Enrico Fedele a sorpresa: “Il miglior allenatore della serie A non è Spalletti”

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Enrico Fedele incorona Gian Piero Gasperini come miglior allenatore italiano. L’ex dirigente, intercettato dai giornalisti di Radio Marte, ha infatti affermato: “Allegri miglior allenatore di Serie A? Si è seduto sugli allori? Quando si vince come ha vinto lui, si hanno delle qualità. In questo momento, non ha avuto i giocatori che facessero la differenza. Gioca male? Pure la Roma gioca male. L’attenuante della Juve è che ha giocato delle partite senza Vlahovic o Chiesa”.

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“Non c’è stata, però – ha aggiunto – una programmazione nella fase difensiva. Allegri miglior allenatore di Serie A? Assolutamente no, oggi. A me piace Gasperini. Non Luciano Spalletti? No: i suoi atteggiamenti non mi piacciono sul piano della comunicazione. Come istruttore è tra i primi insegnanti di calcio, ma Gasperini fa risultati eccezionali da otto anni, e si diceva fosse merito del Papu o Zapata, ma ora li fa con Rasmus Højlund, che non conosceva nessuno”.

“Il Napoli ha già vinto il campionato e penso che la matematica ci sarà a Pasqua. In Champions sono curioso di vedere gli azzurri come si comportano: rispetto alla gara con il Sassuolo a Francoforte bisogna concedere di meno, perché in Champions il livello sale”.

Poi ha aggiunto: “Tuttavia bisogna affrontare questa competizione senza ansie, non è giuste dare tensioni alla squadra che sta facendo uno straordinario campionato. Apri gli occhi e sogna è il mio motto, la Champions è un sogno, lo scudetto è realtà. Il miglior attaccante dell’era De Laurentiis? Higuain dal punto di vista tecnico è il numero uno, Tarzan Osimhen dal punto di vista atletico è devastante ed è migliorato molto in un solo anno”. 

Fedele poi prosegue: “Il Napoli è l’apripista di cosa dovrà essere il calcio futuro, con giocatori che cambiano e a cui non ci si deve affezionare troppo. E c’è una rivalutazione degli allenatori-addestratori. Oggi si è tornati alla valorizzazione degli uno contro uno. I tecnici contano al 30%, il calcio è dei calciatori e sono loro a fare la differenza”.

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