Home Cronaca Enza uccisa dal fratello a Brusciano, Sebastiano l’aveva già aggredita

Enza uccisa dal fratello a Brusciano, Sebastiano l’aveva già aggredita

La foto di Enza Cimitile
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La morte di Enza Cimitile ha sconvolto la mattina dei residenti della 219 di Brusciano. Emergono ulteriori dettagli in merito l’omicidio condotto, ieri, dal fratello Sebastiano in via Roberto Rossellini. L’uomo ha aggredito la 56enne con diverse coltellate mentre erano entrambi in casa, purtroppo dopo i fatali fendenti Enza è morta sulle scale dell’abitazione. Sebastiano si è prima chiuso in casa dopodiché ha chiamato i soccorsi, confessando l’accaduto. Sul caso indagano gli agenti del commissariato di Polizia di Acerra.

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“Ho ucciso mia sorella”, la confessione del fratello di Enza

“Ho ucciso mia sorella”. Così è stata scoperta la tragedia di Brusciano dove un uomo allertava le forze dell’ordine. Quest’ultime hanno trovato una donna riversa in una pozza di sangue sulle scale dell’abitazione. Sebastiano era in cura in un centro di igiene mentale di Acerra.

L’uomo avrebbe accoltellato la sorella Enza lasciandola sulle scale. Poi si barricato in casa dove gli agenti della polizia di Stato lo hanno trovato in stato confusionale. Enza avrebbe cercato di scappare dalla furia del fratello con il quale viveva al quinto piano di una palazzina della 219 in via Rossellini. Il 54enne si è poi barricato in casa, dove i poliziotti lo hanno trovato in stato confusionale. Dopo averlo convinto ad aprire la porta lo hanno portato in commissariato.

“Sebastiano – raccontano i vicini – qualche anno fa lasciò il gas aperto in cucina, e solo per un caso non ci fu una strage. Rischiò di far saltare l’intero stabile. Ha iniziato a dare segni di squilibrio tanto anni fa, e la sorella faceva di tutto per tenerlo buono. Ma non è servito a niente”. La donna, spiegano ancora i vicini, spesso preferiva restare a dormire a casa di amici o parenti, dopo che, negli anni scorsi, l’aveva aggredita. La 55enne viveva con il fratello da alcuni anni, dopo aver divorziato, cercando di accudire l’uomo come meglio poteva.

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