Giudici di pace e avvocati, consulenti, medici, periti. Sono dunque 30 i professionisti sottoposti a perquisizione dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza perché coinvolti nell’indagine su falsi incidenti stradali coordinata dalle Procure della Repubblica di Roma e Santa Maria Capua Vetere. Significativo il dato dei giudici di pace indagati, per cui procede la Procura capitolina: sono tre su quattro in servizio all’ufficio del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, tutti inseriti nel sistema truffaldino denunciato da una compagnia assicurativa, che aveva notato delle anomalie nelle pratiche relative ad una decina di incidenti stradali.
Un giro d’affari da oltre 2 milioni di euro
Come significativo è anche il giro d’affari, pari a 2,2 milioni di euro, stimato dagli inquirenti per il solo 2024, visto che l’indagine è partita a fine 2023. Determinante il ruolo degli avvocati (una decina quelli indagati) che curavano l’iter concernente i falsi sinistri, tenevano contatti con i medici nominati (tre quelli coinvolti) come consulenti dai giudici di pace e con i medici e gli avvocati designati delle compagnie assicurative. Dal canto loro i giudici di pace, in cambio di somme di denaro ma anche beni di lusso come orologi, avrebbero emesso sentenze compiacenti in favore degli avvocati, accogliendo le richieste di risarcimento per danni conseguenti a lesioni fisiche e morali subite da diversi soggetti a seguito dei falsi incidenti.
Sono 102 gli indagati
Complessivamente sono 102 indagati e i decreti di perquisizione disposti dai sostituti procuratori Gerardina Cozzolino, Oriana Zona, Gionata Fiore della Procura sammaritana. L’attività, coordinata congiuntamente dalle Procure della Repubblica di Roma e di Santa Maria Capua Vetere, ha permesso di ricostruire il ruolo di alcuni avvocati che avevano il compito di curare tutto l’iter relativo ai falsi sinistri stradali, ma anche di quelli di ulteriori partecipi che hanno contribuito a rafforzare il vincolo associativo. Indagini condotte degli investigatori della Squadra Mobile di Caserta e del Nucleo Polizia Economico-Finanziaria di Caserta delle Fiamme Gialle –
Chi era il capo dell’associazione a delinquere
Come riporta Caserta News il capo promotore dell’associazione a delinquere l’avvocato Giuseppe Luongo, 38enne di San Cipriano D’Aversa, nonchè coordinatore dell’attività degli altri colleghi partecipi quali la coniuge Luigia Daniela Conte,37enne di Villa di Briano; Gabriele Calderone, 43enne di Casal di Principe; Giancarlo Salzillo, 40enne di Lusciano; Salvatore Santagata, 33enne di Casal di Principe; Pasquale De Rosa, 45enne di Villa di Briano.
Ci sarebbe stato l’utilizzo sistematico di veicoli da far figurate nei falsi sinistri, di auto prive di assicurazioni e spesso non marcianti intestate a prestanome. Per far ciò il gruppo si sarebbe avvalso dell’agenzia Rafer srls gestita da Raffaele Guarino, 32enne di Qualiano, presso cui vengono curate anche le fittizie pratiche di passaggio di proprietà e perdite di possesso e di Antonio Prova, 33enne di Calvizzano, presso il cui autodemolitore le vetture non marcianti vengono depositate.