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Fedez e Chiara Ferragni, la figlia Vittoria ancora in ospedale: «Ha un virus, è stanca ma sta bene»

Fedez e Chiara Ferragni, la figlia Vittoria ancora in ospedale: «Ha un virus, è stanca ma sta bene»
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Fedez e Chiara Ferragni, la piccola Vittoria di nuovo in ospedale. «Purtroppo questa notte abbiamo dovuto portare nuovamente Vittoria al pronto soccorso. Dovrà stare qualche giorno in ospedale sotto osservazione. Si è presa un virus molto comune tra i bimbi. Nulla di grave, è stanca ma sta bene».

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Fedez nelle sue stories su Instagram, ha scritto queste parole per avvisare  del ricovero della secondogenita Vittoria. Il rapper e la moglie Chiara Ferragni avevano già portato la piccola in ospedale la notte scorsa a causa di una febbre alta e difficoltà respiratorie, comunicandolo al pubblico sempre via social.

L’ultimo caso di Fedez, le indagini per la sua canzone dove parlò di Pietro Maso [Articolo del 28 settembre]

Il rapper Fedez è indagato a Roma per l’accusa di diffamazione aggravata nei confronti di Pietro Maso, l’uomo che ha scontato una pena ad oltre 30 anni di carcere per avere ucciso nel 1991 i suoi genitori ed è tornato libero nel 2015.

L’iscrizione è legata ad una denuncia presentata nei mesi scorsi dall’avvocato Alessio Pomponi, difensore di Maso, in relazione al testo della canzone “No Game-Freestyle” pubblicata nel giugno scorso da Fedez dove si fa riferimento alla vicenda processuale di Maso.

“Flow delicato, pietre di raso, saluti a famiglia da Pietro Maso, la vita ti spranga sempre a testa alta come quando esce sangue dal naso”. È questo il passaggio del brano contestato dall’avvocato.

“E’ richiamata in maniera esplicita la drammatica vicenda personale e processuale che mi ha visto coinvolto”, scrive Maso nella denuncia. “E che, a distanza di anni e di un faticoso e doloroso percorso personale sono riuscito a superare”.

Per il denunciante “le espressioni utilizzate, riferite e riferibili in maniera chiara, diretta ed esplicita al sottoscritto, appaiono oggettivamente diffamatorie e non possono essere certamente ricondotte all’uso di immagini forti appartenenti al genere musicale o alla cifra artistica degli autori, ovvero a vicende personali assimilabili”. Per Maso la “libertà di espressione e di manifestazione del proprio pensiero, anche e soprattutto nel caso di specie… non può determinarsi in modo da ledere l’onorabilità altrui, atteso, vi è più, che la vicenda che ha interessato il sottoscritto, ad oggi, non assume alcun interesse in termini di attualità e rilevanza storica”. (ANSA)

 

 

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