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Fedez lascia l’ospedale, le prime parole del rapper dopo le dimissioni

Fedez lascia l'ospedale, le prime parole del rapper dopo le dimissioni
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Fedez ha lasciato l’ospedale San Raffaele di Milano dove è stato operato per un tumore endocrino al pancreas. Il cantante era ricoverato dal 22 marzo nel reparto solventi. “Sto bene” le prime parole dette con accanto la moglie Chiara Ferragni.

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Bello uscire dall’ospedale” ha aggiunto il rapper. Proprio ieri in una storia su Instagram aveva postato la foto abbracciato alla moglie sul letto d’ospedale con scritto “grazie per essere sempre la mia roccia“. Dopo aver camminato fino alla macchina ed essere salito in auto, il cantante ha salutato e ringraziato i presenti. (ANSA).

I dettagli sulla malattia: «Solo il 60% dei malati sopravvive»

Il tumore neuroendocrino del pancreas che ha colpito Fedez è un tipo di tumore neuroendocrino (NET). Interessa circa 4-5mila persone ogni 100mila, ovvero intorno alle 2700 all’anno. La patologia rappresenta soltanto il 5% di tumori che colpiscono il pancreas, ma per fortuna rispetto agli altri ha un tasso di mortalità decisamente più basso.

Mentre il tumore al pancreas è considerato tra le neoplasie più aggressive, con tassi di sopravvivenza che non superano l’8% a 5 anni dalla diagnosi, quello che ha colpito Fedez ha tassi di sopravvivenza che superano anche il 60% a 5 anni dalla diagnosi. La sopravvivenza dipende soprattutto dal tipo di tumore presente nel singolo malato e dallo stadio della neoplasia al momento della diagnosi, se è in fase iniziale o avanzata.

I tumori neuroendocrini, purtroppo, sono spesso asintomatici per un lungo periodo e per queste risulta complessa una diagnosi precoce. Il 60% dei pazienti, infatti, scopre la malattia in ritardo, ovvero quando la massa tumorale ha già raggiunto dimensioni significative. E, ancora, può compromettere la funzionalità di diversi organi. La prognosi è variabile. I tumori con malignità più elevata e metastasi al fegato e ai linfonodi hanno una prognosi meno favorevole. Il tasso di sopravvivenza a cinque anni è del 30% per gli PNET non funzionanti e raggiunge il 97% per gli PNET funzionanti resecabili. Le complicanze ormonali sono potenzialmente letali.

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