Home Cronaca Femminicidio di Vanessa, i legali dell’aggressore chiedono la scarcerazione

Femminicidio di Vanessa, i legali dell’aggressore chiedono la scarcerazione

Vanessa uccisa dall'amante, la 27enne era incinta di 3 mesi
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“Venite, ho fatto una cosa brutta”. Questo Bujar Fandaj ha detto ai carabinieri poco prima di essere arrestato con l’accusa di aver ucciso a coltellate Vanessa Ballan il 19 dicembre scorso a Spineda di Riese Pio X. Una frase che, secondo la Procura, avrebbe sostanzialmente il valore di una confessione, non così per le avvocate del 41enne, che hanno presentato istanza al Tribunale del Riesame di Venezia contro l’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico del presunto femminicida.  Le due legali, Chiara Mazzocato e Daria Bissoli, lo avevano in sostanza già preannunciato poco dopo la loro prima visita in carcere a Fandaj.

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LE ACCUSE PER LA MORTE DI VANESSA

“Il nostro assistito è molto provato – avevano riferito dopo l’interrogatorio di convalida, in cui Fandaj era rimasto zitto -. Non riesce a dormire né a mangiare. È veramente difficile instaurare una comunicazione con lui in questo momento”. Ci sono, secondo il collegio difensivo, delle ‘falle’ nella ricostruzione delle fasi del delitto, dei dubbi sulla premeditazione e quindi sulla pesantezza della misura cautelare, quella massima prevista. Secondo l’ordinanza del Gup, invece, la carcerazione preventiva è ritenuta necessaria per il pericolo di fuga, dell’inquinamento delle prove e della possibile reiterazione del reato.

Nella stessa telefonata, infatti, l’uomo aveva detto di volersi costituire il giorno dopo il delitto, ma alcuni elementi avevano fatto sospettare i carabinieri che quella non fosse proprio la sua volontà: anche da un post sui suoi social c’era la foto di uno svincolo autostradale, accenni alla libertà, il girovagare per i paesi intorno a Riese Pio X con tanto di sosta a un bar per una birretta. Tanto che una pattuglia lo stava aspettando proprio davanti a casa, lo ha visto entrare e ha suonato il campanello, facendosi aprire e accompagnandolo in caserma.

 

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