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Follia nel Casertano, lega il figlio al cofano dell’auto con un guinzaglio e lo trascina

Foto di repertorio
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Follia nel Casertano, mette il guinzaglio al figlio e lo trascina con l’auto. Sabato il personale della Polizia di Stato Squadra Mobile di Caserta eseguivano su ordine di questa Procura della Repubblica, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti X.R. classe 1967, cittadino Albanese, residente da molti anni in Italia, gravemente indiziato di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate, nei confronti della coniuge e del figlio minore. L’indagine diretta dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, è stata immediatamente avviata a seguito della denuncia resa dal minore, il quale – dopo essere scappato dalla propria abitazione – si portava presso la Questura di Caserta. La donna, in lacrime raccontava di subire, da diverso tempo, continue vessazioni, minacce e percosse dal padre.

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La donna, immediatamente escussa dagli investigatori, confermava quanto riferito dal minore, aggiungendo altri dettagli in merito alle violenze subite. In particolare anche la donna riferiva che, in diverse occasioni, era stata picchiata dal coniuge con una cintura.  Strattonata per i capelli e scaraventata a terra, dove il marito non esitava a colpirla ripetutamente, con pugni e schiaffi, in ogni parte del corpo.

LE VIOLENZE SUL FIGLIO

Anche il minore, escusso con modalità protetta e con l’ausilio di una psicologa, confermava le violenze del padre. Addirittura con un tubo utilizzato per irrigare il giardino. Inoltre l’indagato, lo scorso 6 marzo, era in preda ad un raptus d’ira. Aveva visto il figlio in compagnia di un amico a lui non gradito si lasciava andare in un gesto folle. Dopo averlo trascinato in aperta campagna e averlo legato con un guinzaglio al cofano della sua auto, colpiva il figlio al capo procurandogli un “trauma cranico non commotivo”.

Dalle investigazioni emergeva dunque un terribile spaccato familiare, fatto di sopraffazioni, privazioni, umiliazioni e violenze, foriero di un regime di vita insostenibile per le vittime. Atteso il grave quadro indiziario acquisito questa Procura della Repubblica ha richiesto ed ottenuto, dall’Ufficio G.I.P. del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, la misura cautelare in carcere. Sabato mattina il provvedimento restrittivo eseguito e, dopo gli adempimenti di legge. Indagato condotto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.

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