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Genny, Ciro e il Maestrale pronti per la guerra: l’alleanza tra boss in Gomorra 5

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Nella quinta stagione di Gomorra potrebbe nascere l’alleanza criminale tra Genny, Ciro Marzio e il Maestrale. Alla fine della quarta il giovane Savastano diventa latitante e decide di allearsi con il boss evocato e mai mostrato nel finale della stagione, rappresentato dal messaggero interpretato dall’attore Ciro Esposito.

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TRA GOMORRA 4 E IL FILM L’IMMORTALE

La decisione di abbandonare la moglie azzurra e il figlio Pietro è frutto degli omicidi di Patrizia e di Michelangelo, colpevoli di aver iniziato a collaborare con il magistrato Walter Ruggieri. Gennaro inoltre uccide anche i genitori di Saro e Ciccio nell’atto di guerra contro il clan Levante. Nella scena finale de L’Immortale il figlio di Pietro incontra il suo fratello criminale, momento del del film che ha mandato in delirio i fan di Gomorra in sala. Negli ultimi minuti Ciro rincontra il latitante Savastano: è il preludio della quinta stagione di Gomorra. La nuova alleanza è sancita con la morte Don Aniello, infatti, la sua testa viene inviata a Ciro dal giovane a Riga.

CHI E’ IL MAESTRALE?

Il rappresentante chiede il perchè Genny abbia chiamato ‘O Maestrale, la riposta è lapidaria: “La prossima sarà una guerra lunga e faticosa, e un uomo che ha avuto il coraggio di mangiare il cuore del proprio nemico dentro il carcere è un uomo pronto a tutto.

Don Gennaro ha bisogno di una persona così, e poco importa se dopo quel gesto ci sono stati vent’anni di carcere in massimo isolamento e il voltafaccia generale degli ex compagni. Perché prima c’è stata un’ambizione esagerata. E quella è una cosa che non muore mai.

Lampante ed immediato per molti è risultato il riferimento del Maestrale a Pasquale Barra, che fu luogotenente di Raffaele Cutolo. Barra, 72 anni, soprannominato “‘o animale” era uno dei più feroci killer della camorra. Uccise con 40 coltellate Francis Turatello, profanandone il cadavere, ma commise anche numerosi altri delitti.

Barra avrebbe azzannato le interiora di faccia d’angelo. Secondo alcuni testimoni, gli avrebbe strappato il cuore e l’avrebbe preso a morsi, forse anche mangiato un pezzo. Il killer di Cutolo nel 1983 decise di collaborare con la giustizia e accusò ingiustamente anche Enzo Tortora.

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