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Gino Paoli a ruota libera contro Sanremo: “Non lo guardo, è diventato uno squallido spettacolo”

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Gino Paoli a ruota libera contro il Festival di Sanremo. Il cantautore genovese, 90 anni, è stato ospite del podcast Tintoria e ha parlato del suo rapporto con il Festival, che avrà inizio stasera.

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Gino Paoli contro Sanremo: “Non lo guardo più, ormai è diventato un teatrino squallido”

Davanti alla platea del Teatro Sant’Agostino, Stefano Rapone e Daniele Tinti hanno chiacchierato per quasi due ore con il maestro di Il cielo in una stanza. Queste le sue parole circa il suo rapporto con il Festival di Sanremo: “No, non guardo Sanremo. Una volta era il Festival della canzone, non era neanche importante chi la cantasse, poi le case discografiche si sono accorte del potere rituale per l’Italia e adesso fanno il prodotto finito sperando che abbia una promozione. Da lì la tv si accorge che lo spettacolo di Sanremo funziona, arriva non solo in Italia ma anche fuori, e allora si appropria di Sanremo e lo fa diventare lo squallido spettacolo che è adesso”. 

Il cantautore poi ha parlato anche di alcuni Festival di cui è stato protagonista, tra cui quello ricordato tragicamente per la morte di Luigi Tenco: “Dalla era nella stanza di fianco, è stato uno dei primi che se n’è accorto, che ha sentito. E, dopo, aveva la canzone che si chiamava ‘Bisogna saper perdere’. Se c’ero io, a Sanremo si fermava tutto perché se in un’officina o in una fabbrica muore un operaio, si ferma tutto. Noi facevamo un mestiere e il mestiere va rispettato”, le sue parole.

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