Home Cronaca Rapina con 2 morti a Marano, la verità di Giuseppe Greco nell’interrogatorio

Rapina con 2 morti a Marano, la verità di Giuseppe Greco nell’interrogatorio

A sinistra Giuseppe Greco a destra Ciro Chirollo e Domenico Romano
PUBBLICITÀ

Si terrà domani mattina, davanti al gip Paone del tribunale di Napoli Nord, l’udienza di convalida del fermo di Giuseppe Greco, il 26enne di Marano accusato di duplice omicidio volontario di Ciro Chirollo e Domenico Romano. Sono i due malviventi inseguiti e investiti mentre fuggivano in sella a uno scooter dopo avere rapinato, armati di una pistola semiautomatica con tanto di colpo in canna, un prezioso Rolex al 26enne.

PUBBLICITÀ

Le dichiarazioni rese agli inquirenti non hanno trovato corrispondenza con i video, e le testimonianze, raccolti dagli inquirenti durante le indagini. Per questo motivo la Procura di Napoli Nord e i carabinieri contestano il duplice omicidio volontario a Giuseppe Greco. Greco ha riferito di essere stato vittima anche della rapina della sua Smart. Invece, secondo i video, era alla guida della vettura che, a folle velocità e senza rallentare ha speronato i banditi in fuga in sella a uno scooter T-Max, provocandone la morte sul colpo.

L’accusa a Giuseppe Greco

Per l’ufficio inquirente – procuratore Carmine Renzulli e sostituito Paolo Martinelli – Greco avrebbe travolto con la sua Smart lo scooter su cui viaggiavano i due uomini, dopo che questi ultimi lo avevano rapinato dell’orologio
Il fermo è arrivato dopo qualche giorno dal fatto successo a Marano. Gli inquirenti hanno dovuto verificare la versione fornita dal 26enne. Greco aveva dichiarato al pm di essere stato rapinato del rolex e dell’auto, respingendo però l’accusa di aver travolto Chirollo e Romano. Sul luogo dell’impatto sono stati ritrovati il Rolex e una pistola Beretta, che era probabilmente dei due rapinatori.

Svolta nella rapina con 2 morti a Marano

Greco ora è rinchiuso nel carcere di Poggioreale. Ad incastrarlo ci sono alcune immagini di videosorveglianza private dalle quali non si evincerebbe la presenza di una terza auto, così come invece dichiarato dal 26enne. In più ci sarebbero i rilievi tecnici a confermare il tremendo impatto tra la Smart ed il TMax. Non ci sono ancora i risultati dell’autopsia svolta ieri sui corpi di Chirollo e Romano, ma le ferite mortali riportate dai due sembrerebbero compatibili.

La tesi della difesa 

L’avvocato Domenico Della Gatta, difensore del 26enne di Marano, chiederà nel corso dell’interrogatorio dinanzi al Gip di Napoli Nord una misura meno afflittiva per il suo assistito. Punterà ad ottenere gli arresti domiciliari e sulla preterintenzionalità del delitto e non sulla volontarietà. Il giovane potrebbe ammettere in parte le accuse a lui mosse, ovvero quella di essere stato lui a guidare l’auto che ha travolto lo scooter, ma non con l’intenzione di ucciderli. La verità dell’indagato emergerà domani a seguito dell’udienza di convalida.

PER RESTARE SEMPRE INFORMATO VAI SU INTERNAPOLI.IT O VISITA LA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ
Exit mobile version