Home Cronaca “Ma quale boss, sono un perseguitato”, Monfregolo rinnega la camorra in diretta...

“Ma quale boss, sono un perseguitato”, Monfregolo rinnega la camorra in diretta Tv

PUBBLICITÀ

Ieri Giulio Golia de Le Iene si è occupato del caso Arzano e Caivano. Don Maurizio Patriciello, il prete di Caivano che lotta contro la camorra nella Terra dei Fuochi e nella più grande piazza di spaccio d’Europa del Parco Verde, si è trovato una bomba carta davanti alla sua Chiesa. iulio Golia e Marco Fubini lo hanno incontrato dopo che è stato appena messo sotto scorta assieme al Comandante dei Vigili di Arzano, Biagio Chiariello. Anche lui, infatti, ha subito minacce dalla camorra. A contendersi il territorio sarebbero i Monfregolo e i Cristiano.

PUBBLICITÀ

Da qualche settimana è uscito dal carcere Giuseppe Monfregolo, il cui fratello Mariano è stato arrestato per le minacce al Comandante Chiariello. Monfregolo, condannato in primo grado a 3 anni e 6 mesi per una tentata estorsione, dice di non avere a che fare nulla a che fare con la camorra nè di essere un boss. “Non faccio droga nè estorsioni”, ha detto Monfregolo a Giulio Golia. “Mica siamo cretini che mettiamo le bombe al parroco o minacciamo il comandante dei vigili”. 

Golia si reca nella 167 di Arzano dove risiede Giuseppe Monfregolo. Telecamera bassa, Golia gli pone una serie di domande. “Io non sono reggente di niente, sono un perseguitato. Non sono un boss ma un semplice cittadino. Se mio fratello ha sbagliato deve pagare ma non credo che le sue fossero minacce. Si era arrabbiato per le foto che il Comandante aveva fatto ai bimbi della sua famiglia”. 

CLICCA QUI PER GUARDA IL SERVIZIO DE LE IENE

La scarcerazione di Pasquale Cristiano e la faida a Nord di Napoli

Era finito in cella nel giugno del 2021, a distanza di quasi un anno lascia il carcere Pasquale Cristiano, capo del gruppo della 167 di Arzano. Il ras, su istanza degli avvocati Dario Vennetiello e Di Vaio, ha ottenuto la scarcerazione ed è stato sottoposto ad obbligo di presentazione della polizia giudiziaria.

Una decisione a sorpresa, effettuata in un momento molto delicato per l’area a nord di Napoli, teatro di una faida tra il gruppo Cristiano-Mormile e quello dei Monfregolo.

“Picstick” era stato arrestato su disposizione della Corte d’appello di Napoli: secondo i giudici e i pubblici ministeri, infatti, il carosello in Ferrari e Lamborghini di cui si era reso protagonista in occasione della comunione del figlio sarebbe stato un atto di forza finalizzato a dimostrare ancora una volta la presenza della cosca degli Scissionisti sul territorio a nord di Napoli. Cristiano si trovava dall’aprile dello scorso anno ai domiciliari ed era momentaneamente tornato libero in forza di un permesso speciale accordatogli dalla Corte d’appello per la prima comunione del figlio. Poi il nuovo arresto nel giugno 2021 e la detenzione, fino a ieri quando è stato scarcerato.

 

 

PUBBLICITÀ
Exit mobile version