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Gli ultimi giorni di Mihajlovic, stroncato da un’infezione: una settimana fa programmava il futuro

Sinisa Mihajlovic
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La notizia che nessuno avrebbe mai voluto arrivasse: nel primo pomeriggio di ieri, 16 dicembre, ci ha lasciato Sinisa Mihajlovic. È morto in una clinica di Roma all’età di 53 anni. L’ex allenatore del Bologna aveva annunciato la scoperta della malattia in conferenza stampa il 13 luglio 2019: “Ho la leucemia, ma la batterò giocando all’attacco”. Il 29 ottobre 2019 il trapianto di midollo osseo al Sant’Orsola di Bologna, il 22 novembre le dimissioni, ad inizio 2022 i nuovi campanelli d’allarme. Il male era tornato ma anche questa volta Sinisa era sicuro di batterlo.

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Ma il destino a volte e crudele. E così, nonostante soltanto una settimana fa l’ex allenatore del Bologna programmava il ritorno in panchina, una grave infezione l’ha portato via. Come si legge su La Repubblica, Mihajlovic aveva confessato ad alcuni amici, lo scorso sabato, di voler cominciare, da gennaio, dopo aver terminato il ciclo di terapie a cui si stava sottoponendo, a girare l’Italia e l’Europa per assistere dal vivo alle partite. Un modo per tenersi aggiornato in attesa di una nuova panchina.

Domenica scorsa, poi, la situazione è precipitata all’improvviso. La febbre alta lo costringe al ricovero presso la clinica Paideia. Aveva sviluppato un’infezione che si è immediatamente aggravata a causa del sistema immunitario compromesso dal male e dalle terapie molto pesanti. Nel giro di poche ore le sue condizioni sono peggiorate ancora fino al coma farmacologico, indotto lunedì pomeriggio. Il preludio del triste epilogo comunicato dalla famiglia nel pomeriggio di ieiri.

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