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“Gli uomini del clan non pagavano le tasse, i dipendenti se ne fregavano”, relazione sul Comune di Calvizzano

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 «La pericolosità dei clan egemoni sul territorio di Calvizzano, responsabili di essersi infiltrati negli enti locali del comprensorio Villaricca-Marano-Giugliano, ed in parallelo, la complementare disponibilità dello stesso ente a lasciarsi fuorviare dalle finalità istituzionali concludenti atteggiamenti collusivi, ravvisano in modo inequivocabile le medesime condizioni di chiaro ed univoco condizionamento dell’amministrazione». Non solo nella relazione del Ministro dell’Interno con la proposta di scioglimento del Comune di Calvizzano al presidente della Repubblica, anche dagli atti della Prefettura di Napoli, poi inviati allo stesso Ministro dell’Interno dopo il lavoro della Commissione d’Accesso, in più occasioni si fa riferimento a quella che si potrebbe definire pervasività del tessuto criminale nell’«apparato burocratico» locale concernenti diversi ambiti.

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Come scritto in precedenza da InterNapoli.it, l’ente di Largo Caracciolo ha avuto a che fare con diverse cosche ossia come i Nuvoletta, i Polverino, gli Orlando attive tra Marano, Calvizzano e Quarto nonché i Ferrara e i Cacciapuoti egemoni a Villaricca, che nella cittadina a Nord di Napoli avevano interessi di svariata natura e con il Comune mai veramente a contrasto. E questo non solo nel settore dei lavori pubblici ed urbanistico come pure raccontato dalla nostra testata, ma anche altrove. In questo caso particolarmente importante per far comprendere la dimensione del fenomeno, appare l’approfondimento sul settore dei Tributi. Dalla Prefettura scrivono: «Gli accertamenti concernenti il settore delle imposte hanno fatto emergere il mancato pagamento dei tributi da parte di numerosi soggetti riconducibili alla criminalità organizzata, unitamente alla mancata adozione di provvedimenti tendenti al recupero crediti nei riguardi degli stessi.

In particolare, l’analisi dei relativi archivi comunali, per gli anni 2013 al 2016 (governava il compianto sindaco Salatiello ndr.), ha evidenziato che diversi pregiudicati, alcune con sentenze definitive per reati associativi e contigui ai clan camorristici “Polverino’’ e “Orlando’’ di Marano, risultano inadempienti al pagamento delle imposte. Particolarmente significativa è la circostanza – si legge ancora nella relazione del prefetto – che diversi soggetti inadempienti al pagamento dei tributi locali, oltre ad essere contigui alle consorterie criminali locali, risultano beneficiari anche di contributi erogati dal settore Servizi Sociali del comune di Calvizzano. Alla carente e inerte azione di impulso e di intervento degli amministratori per il pubblico interesse ha fatto da contraltare un sospetto attivismo ed un’unione d’intenti per il raggiungimento di obiettivi personali, familiari e criminali». Ecco, anche sui servizi sociali viene ravvisato un altro vantaggio per «soggetti controindicati». Secondo quanto scritto dal Ministero dopo gli approfondimenti della commissione d’accesso, «ulteriori elementi sintomatici di uno sviamento dell’agire amministrativo a vantaggio di soggetti controindicati sono stati riscontrati anche in relazione al servizio di trasporto disabili assegnato, fin dall’anno 2004, a ditte riconducibili allo stesso nucleo familiare, dapprima con affidamenti diretti e dal 2007 mediante due gare una delle quali peraltro aggiudicata con un ribasso di poco superiore all’1%. Gli accertamenti disposti hanno peraltro evidenziato che gli imprenditori in questione hanno sostenuto la candidatura dell’ex sindaco nel corso dell’ultima tornata elettorale e sono soggetti gravati da precedenti penali e riconducibili per frequentazioni ad ambienti controindicati. La relazione del prefetto evidenzia altresì che tra la ditta in argomento ed altre società, che hanno ottenuto dal comune di Calvizzano affidamenti di lavori e servizi, sono intervenute reciproche cessioni di quote societarie e interscambio di amministratori e dipendenti». Insomma, che fossero lavori pubblici, ambiente o servizi sociali, le grinfie della criminalità organizzata erano sempre pronte ad attivarsi.  

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