Home Cronaca Sequestrata la grappa ‘fatta in cella’, i detenuti erano pronti al brindisi

Sequestrata la grappa ‘fatta in cella’, i detenuti erano pronti al brindisi

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Nel carcere di Marassi è stata scoperta in una cella una distilleria con cui alcuni detenuti erano pronti a produrre grappa. Lo denuncia arriva da Fabio Pagani della Uilpa. E’ avvenuto durante una ispezione in cui sono stati trovati anche 2 microcellulari e 1 telefono cellulare. E’ accaduto durante una perquisizione al quarto piano della seconda sezione, dove si trovano detenuti con pene definitive.

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In una cella occupata da sudamericani la polizia penitenziaria ha trovato un cellulare e due secchi pieni di frutta in macerazione da cui sarebbe stata estratta grappa. Nelle sale colloqui, invece, gli agenti della penitenziaria hanno bloccato il passaggio di due microcellulari tra una donna italiana e il compagno africano. I due sono stati denunciati.

“Le nostre carceri sono un colabrodo – dice Fabio Pagani segretario regionale della Uilpa Polizia Penitenziaria – perché non sufficientemente vigilate per penuria di organici e scarsamente dotate di sistemi tecnologici. Il nuovo capo del Dap, Carlo Renoldi, eredita un apparato penitenziario allo sbando, non tanto per le precedenti gestioni, ma per il pressapochismo della politica e dei governi rispetto alle tematiche carcerarie. Sovraffollamento detentivo, reclusi con patologie mentali che non dovrebbero stare in carcere, carenza di organici, carenza di operatori sanitari, strutture insufficienti, assenza di tecnologia: sono temi non rinviabili nell’agenda politica”.

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