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Gratta & Vinci rubato, i figli del tabaccaio alla signora: “Festeggiamo insieme questa vincita?”

Gratta & Vinci rubato, i figli del tabaccaio alla signora: "Festeggiamo insieme questa vincita?"
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“Signora, festeggiamo insieme questa vincita?”. A lanciare l’appello alla vittima del furto del Gratta e vinci sono i figli del tabaccaio di Napoli, Gaetano Scutellaro, accusato di aver rubato il tagliando vincente da mezzo milione di euro. L’uomo, dopo essere stato preso mentre era in fuga con un biglietto aereo in mano, ha chiesto perdono e si è detto dispiaciuto per l’accaduto. Ma i figli, in diretta su Pomeriggio Cinque, il programma di Barbara d’Urso, si sono detti totalmente estranei alla vicenda.

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“Siamo distrutti, subiamo attacchi mediatici per una cosa che non ci appartiene. Non abbiamo rapporti con nostro padre da tempo”, confessa la figlia, “Siamo persone oneste che lavorano, stanno mettendo a repentaglio le nostre attività commerciali”. E il fratello è intervenuto per invitare la donna derubata “a festeggiare insieme la vincita”.

Gaetano Scutellaro, ora in carcere, si pente e chiede scusa per aver rubato il biglietto milionario ma, per la tabaccheria di Materdei, dove l’uomo si è impossessato del tagliando, arriva il veto dell’Agenzia Dogane e Monopoli. A carico dell’esercizio commerciale, intestato alla moglie del 57enne napoletano con la quale è in corso una separazione, è stato avviato il procedimento di revoca «alla vendita delle scommesse». 

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«Ho trovato un uomo molto provato – ha detto Strazzullo ai giornalisti – una persona afflitta che, appena mi ha visto, si è subito detta pentita. Tra le lacrime si è scusato con tutti e in modo particolare con la signora». Secondo quanto riferisce il penalista, Scutellaro avrebbe capito il grave errore commesso: “In quel momento non riusciva a ragionare», ha spiegato ai cronisti il legale che ha anche ribadito di essere, tra l’altro, impegnato ad appurare la tenuta mentale del suo cliente, “affetto da una grave malattia psichiatrica». Forse, secondo Strazzullo, proprio per questa ragione, «si è reso protagonista di un atto contrario a qualsiasi logica: quel biglietto non poteva essere incassato (subito dopo il furto era stato dichiarato inesigibile, ndr)».

Il penalista ritiene che la fuga sia riconducibile alla paura. In merito ai rapporti con la sua famiglia – che oggi ha preso la distanze da Scutellaro e dall’accaduto, e che è proprietaria della tabaccheria di via Materdei teatro della singolare vicenda – Strazzullo riferisce che Gaetano «ha ormai capito di averle fatto del male e di avere messo in pericolo anche quel poco che hanno». Secondo quanto riferisce il penalista, al momento, il suo cliente non ricorda i particolari della vicenda ma dal punto di vista delle indagini, invece, è ormai tutto chiaro: quanto raccolto dai carabinieri e dai magistrati appare assolutamente solido. Le immagini dei sistemi di videosorveglianza avvalorano il furto aggravato contestato come le intercettazioni supportano la tentata estorsione.

Il 57enne, infatti, avrebbe cercato di estorcere una importante somma di denaro alla vittima (il 50%) in cambio del ritiro della denuncia e della restituzione del biglietto vincente, di cui, peraltro, la donna avrebbe la prova di esserne la legittima proprietaria. Il lavoro degli investigatori in sostanza ha consentito di ricostruire il fatto nei minimi dettagli: dopo il furto e la fuga da Napoli il 57enne si è recato in una banca di Latina dove ha acceso un conto e messo al sicuro il «gratta e vinci» da mezzo milione di euro. Poi ha raggiunto l’aeroporto di Fiumicino con un biglietto che non risulta essere stato acquistato da lui. Lì lo attendeva un volo per Fuerteventura ma una telefonata ricevuta durante il tragitto gli avrebbe fatto cambiare idea. Così, una volta giunto nello scalo, invece che al gate si è recato dalla Polizia di frontiera e ha denunciato la vittima del furto la quale, a suo dire, le stava gettando fango addosso.

 

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