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Green Pass verso la proroga fino all’estate, le ipotesi al vaglio del Governo

Green Pass
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Il 31 dicembre sono in scadenza sia lo stato di emergenza che l’uso esteso del Green Pass. I due strumenti, secondo quanto emerge da fonti governative, sono considerati “binari paralleli”, dunque non legati allo stesso destino. Resta ancora tutto da decidere quindi il futuro del certificato verde.

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Lo stato di emergenza, prorogato già più volte, è estendibile – a meno di interventi legislativi – fino al 31 gennaio prossimo. Per il Green Pass, invece, si ragione se estendere l’obbligo di esibire il Qr code sui posti di lavoro. Secondo quanto riporta Il Messaggero, sono due le ipotesi vagliate al momento: l’estensione fino a primavera o fino all’inizio dell’estate (attorno a maggio). L’obbiettivo sarà poi quello di modularne una minore applicazione, rendendo obbligatorio per un numero sempre minore di categorie professionali.

La sola certezza al momento dovrebbe essere la proroga dell’uso del Green pass per una parte del 2022. Un modo per provare a spingere ancora con la campagna vaccinale anche nei prossimi mesi e arrivare al 90% di immunizzati obiettivo del commissario Figliuolo.

Napoli. Corteo contro il green pass sui luoghi di lavoro: “Strumento di controllo sociale” [ARTICOLO 25 OTTOBRE 2021]

In corteo tra le strade della città per chiedere il ritiro dell’obbligo del green pass sui luoghi di lavoro. I dipendenti della manutenzione stradale di Napoli e Caserta aderenti al Si Cobas, tornano quest’oggi a mobilitarsi contro il lasciapassare verde per accedere alle aziende. A organizzare la marcia, molti dei dipendenti della società Manutenzione Scarl in precedenza aderenti al gruppo dei Banchi Nuovi. Il corteo, partito da piazza Dante, ha come approdo finale la Prefettura di Napoli.

Le condizioni di lavoro

Dal Sì Cobas parlano di «rabbiosa reazione repressiva del governo Draghi contro le proteste per l’obbligo del lasciapassare» e di un «valore tutto politico del green pass» che a loro dire rappresenterebbe «uno strumento di disciplinamento e di controllo sociale per giustificare ed imporre la svolta autoritaria in atto» e che sarebbe votato alla «strategia che mette al centro la difesa dei profitti e l’incremento dello sfruttamento da far passare proprio in nome del clima di emergenza e di unità nazionale». 

 

 

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