Home Cronaca Guerra Ucraina, in Campania un progetto per l’adozione dei bambini orfani

Guerra Ucraina, in Campania un progetto per l’adozione dei bambini orfani

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La regione Campania promuoverà un incontro con l’ambasciata ucraina per definire un progetto comune. Lo scopo è quello di “facilitare la possibilità di adozione di bambini ucraini rimasti orfani“.

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Il progetto di adozione degli orfani ucraini

Lo ha annunciato il presidente della regione Campania Vincenzo De Luca, questa mattina a margine di un appuntamento a Pozzuoli. “Abbiamo il problema della tragedia umanitaria ha detto De Luca. “L’Ucraina è stata invasa, abbiamo milioni di profughi, bambini, donne. Abbiamo il dovere umano e civile di aprire le braccia e di dare accoglienza ai profughi“.

Le parole di De Luca sugli orfani ucraini in Campania

Il governatore ha poi aggiunto: “La Campania è, è stata e sarà a disposizione soprattutto per accogliere bambini. Negli anni scorsi abbiamo avuto un problema: tante famiglie italiane si battevano per poter adottare bambini, e dovevano perdere anni. Ci sono adesso bambini che sono orfani, che sono da soli e abbandonati. Io vorrei promuovere un incontro con l’Ambasciata ucraina, vorremmo promuovere come Regione Campania un progetto anche con il Governo ucraino per facilitare la possibilità di adozione di bambini abbandonati”.

Il piano d’affidamento dei minori non accompagnati

Sono, infatti, più di 5000 i profughi ucraini arrivati a Napoli dallo scoppio della guerra. Molti di questi sono bambini, spesso orfani o non accompagnati. Proprio negli ultimi giorni, a tal proposito, il prefetto Palomba si è mobilitato per delineare un piano in merito all’affidamento dei minori. “Per i minorenni non accompagnati invieremo la scheda, elaborata con Procura e Tribunale dei minori, agli enti locali, alle associazioni e al terzo settore. È un tema molto sentito“. In Campania sono arrivati circa 100 minori non accompagnati. In prefettura si è affrontata anche la questione dei bambini che portano con loro una lettera che indica per l’affido un familiare residente in Italia. Toccherà alla polizia, con la collaborazione dei funzionari del consolato, effettuare le verifiche sulla effettiva corrispondenza di quanto è scritto.

 

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