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Guerra Ucraina-Russia, finito il primo incontro: l’esito dei negoziati non è positivo

Ucraina e Russia
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I colloqui negoziali tra Ucraina e Russia si sono conclusi.  Lo ha riferito il consigliere del ministero dell’Interno di Kiev, citato da Interfax.

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Guerra Ucraina-Russia, occhi puntati sui colloqui tra le delegazioni di Kiev e Mosca al confine con la Bielorussia, nel primo tentativo di dialogo dall’inizio della guerra innescata dall’invasione ordinata dal presidente russo Vladimir Putin. I negoziati sono iniziati poco dopo le 12, ora italiana e si sono conclusi dopo circa 3 ore, come ha riferito su telegram il consigliere del ministro dell’Interno ucraino, Anton Herashchenko: “I colloqui tra Russia e Ucraina sono finiti”.

Secondo quanto ha reso noto la presidenza ucraina, della delegazione hanno fatto parte il ministro della Difesa Oleksii Reznikov, il vice ministro degli Esteri, Mykola Tochytskyi, il consigliere del Presidente Mikhailo Podoliak, i deputati Davyd Arakhamia e Rustem Umerov, oltre che il rappresentante del Presidente per il Donbass Andryi Kostin. I colloqui si sono tenuti nella “casa del pescatore” sulla riva del fiume Pripyat. Tra le richieste di Kiev, come anticipato, un “immediato cessate il fuoco e il ritiro delle truppe russe”.

La delegazione russa ha compreso il consigliere della Presidenza Vladimir Medinsky, esponenti del ministero della Difesa e del ministero degli Esteri, nonché della Duma.

“Abbiamo convenuto che la delegazione ucraina si sarebbe incontrata con la delegazione russa senza precondizioni al confine ucraino-bielorusso, vicino al fiume Pripyat”, ha detto ieri il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dopo i contatti con Alexander Lukashenko.

Russia e Ucraina faccia a faccia nei colloqui bielorussi sulle rive del fiume Prypyat, mercati in allarme sulle conseguenze delle nuove sanzioni contro Mosca, e mentre Kiev punta a formalizzare la sua richiesta di entrare nell’Unione europea la forza missilistica e le flotte russe entrano in allerta di combattimento rafforzata.

È passata già la quinta notte di guerra, hanno risuonato le sirene d’allarme, mentre si susseguivano esplosioni, incendi e fughe nei rifugi.

Gli Stati Uniti sospendono l’attività nella loro ambasciata Bielorussia. L’ente federale russo per l’aviazione civile ha chiuso lo spazio aereo a compagnie di Italia, Germania, Spagna e Francia, oltre a quelle di numerosi altri Paesi europei come misura “simmetrica” alle sanzioni europee. Gli Usa mettono in guardia gli americani a non viaggiare in Russia e in Bielorussia in seguito “all’attacco non provocato e ingiustificato delle forze militari russe in Ucraina”, secondo quanto emerge dal sito del Dipartimento di Stato, che ha portato l’allerta a ‘livello 4 – Do not Travel’.

Attacchi segnalati su Kiev e Kharkiv, tutti respinti secondo fonti ucraine. Ma bombardamenti ha pure denunciato la Russia nel Donbass. L’esercito russo garantisce che la popolazione può liberamente lasciare Kiev e accusa gli ucraini di usare i civili come scudi umani. Immediata la replica dell’arcivescovo maggiore di Kiev: ‘sono loro ad usare gli scudi umani’. E mentre sale l’allarme sul numero degli uccisi negli scontri – l’ Onu parla di 102 civili morti, tra cui sette bambini, ma il bilancio reale delle vittime potrebbe essere molto più alto – il presidente ucraino Zelensky annuncia la creazione di una nuova unità denominata ‘Legione internazionale’, con migliaia di richieste da parte di stranieri: l’italiano Francesco – nome di fantasia per garantire l’anonimato – 35 anni e originario della Campania, fa sapere di aver deciso di arruolarsi ed è in attesa dei documenti per partire.

La Difesa russa ordina intanto alle squadre dei posti di comando della Forza missilistica strategica e alle flotte del nord e del Pacifico di passare all’ allerta di combattimento rafforzata, mentre la Nato è pronta a rafforzare la sua presenza nei paesi baltici: telefonata tra il segretario generale, Jens Stoltenberg, e il presidente lituano Gitanas Nauseda. L’ Alleanza, ricorda Stoltenberg, ha già rafforzato la presenza difensiva nella regione baltica ed è pronta a fare di più. Ma il mondo guarda con apprensione e speranza ai colloqui fra i due contendenti in corso sul confine fra Ucraina e Bielorussia. “La delegazione russa pronta a negoziare tutto il tempo necessario per raggiungere un accordo”, dice il capo negoziatore russo, Vladimir Medinsky, citato da Interfax. Ma l’Ucraina chiede il cessate il fuoco immediato e il ritiro dei russi. Ai negoziati presente, su richiesta di Kiev, anche Roman Abramovich, oligarca russo fra i più ricchi, con passaporto anche israeliano.

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