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«Ha fatto il giallo», l’alleanza tra i Cifrone e Pecorelli raccontata dal neo pentito

Da sinistra Gaetano Cifrone e Nunzio Pecorelli
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Un’alleanza per prendersi Miano. E’ quella concretizzatasi nei mesi scorsi tra i Cifrone di Miano parte alta e il ras Nunzio Pecorelli ‘o scognat con base a Chiaiano. A raccontare i dettagli di quella che avrebbe dovuto essere la nuova reggenza di Miano il neopentito Emanuele Pancia, i cui verbali sono stati allegati come atti al processo per il sequestro dell’operaio Stefano Pettirosso. Due giorni fa per dieci ras il pubblico ministero ha chiesto venti anni di reclusione a testa (leggi qui l’articolo). Nel verbale dello scorso 20 luglio Pancia ha parlato del sequestro facendo riferimento anche ad una spedizione punitiva compiuta da Pecorelli e dai Cifrone contro un parente di Matteo Balzano, il giovane ras a capo della fazione avversa di ‘Abbasc Miano’.

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«Quando Pettirosso è stato portato nel parco comunale di Chiaiano lui (Nunzio Pecorelli ndr) c’era sicuramente. Ricordo, infatti, che nel parco Pecorelli, Ronga Cioccolato i due Pasquale, Pandolfo e quello con la barba di cui non so il cognome, Gettone, Emanuele ed anche questo ragazzo si vantavano dì un ‘azione criminale commessa poco prima. Lei mi chiede di cosa si vantavano, dicevano di aver derubato il negozio di un parente di Matteo Balzano, che vendeva cose elettroniche, Pecorelli diceva di avere preso la consolle per il figlio, ma anche gli altri dicevano di aver preso qualcosa, dissero anche di avere picchiato il ragazzo che lavorava li, dicevano ” ha fatto o giall ha fallo o giallo”. Più che una rapina, questa azione doveva essere una manifestazione di potere dei Cifrone. Il ragazzo della foto che ora ricordo chiamarsi Di Fraia riferiva di avere partecipato anche lui alla rapina, quindi c’era quando Pettirosso Stefano fu portato nel parco Comunale, e ricordo che parlava in disparte con Pecorelli Nunzio e Cioccolato come se dovesse dirgli qualcosa. andava e tornava dal parco. Pecorelli quando si parlava di questa rapina citava anche i Cifrone dicendo i fratelli nostri sono stati contenti, Nunzio Pecorelli nti specificò che i fratelli nostri erano i Cifrone, in particolare Gaetano. Di Fraia faceva da tramite tra i Cifrone e Cioccolato e Pecorelli. Di Fraia sapeva benissimo quello che stava accadendo nel Parco comunale, lo ha visto chiaramente il ragazzo, non so se dopo quando hanno portato Stefano Pettirosso a Scampia Di Fraia sia andato con loro, e non posso dirlo perche non c’ero». 

L’articolo precedente: Operaio rapito a Scampia, chiesta la stangata per tre ras del clan

Una stangata. Vent’anni di reclusione per il sequestro di Stefano Pettirosso, l’operaio rapito a Scampia nel febbraio 2020, rapimento che sancì l’intesa tra i gruppi criminali dell’area nord di Napoli. Queste le richieste del pubblico ministero Sepe per Gennaro CaldorePasquale ConcilioPasquale PandolfiSalvatore RoselliCostantino RaiaAntonio RongaNunzio PecorelliEmanuele Mincione e Giovanni Strazzulli. Appuntamento al prossimo 2 dicembre per le discussioni dei legali.

L’articolo precedente: operaio rapito, gli imputati offrono maxi risarcimento

La mossa a sorpresa ha funzionato. I ras della Vanella Grassi, degli Scissionisti di Scampia e dei gruppi di Miano, imputati per aver rapito e segregato in un garage un operaio per estorcere denaro alla famiglia, si sono visti accogliere la richiesta di risarcimento prospettata alla famiglia della vittima qualche giorno fa. L’offerta è arrivata da Gennaro CaldoreNunzio PecorelliAntonio Ronga e Pasquale Concilio. I difensori avevano formalizzato il risarcimento dei danni con la parte offesa che ha formalizzato la sua accettazione della somma (circa 40mila euro). Il giudice ha espresso la sua volontà di revocare anche l’atto di costituzione di parte civile. Appuntamento ad ottobre con la requisitoria del pubblico ministero.

L’arresto dei ras coinvolti nel sequestro

Uno scenario agghiacciante. Quello emerso dall’operazione che portò lo scorso settembre all’esecuzione di tredici ordinanze di custodia cautelare eseguite dai carabinieri della compagnia Vomero (leggi qui l’articolo). Gli arrestati fanno parte di diversi clan operanti nelle zone di Scampia, Miano, Piscinola, Rione San Gaetano, Marianella e Chiaiano, di qui l’ipotesi di una condivisione del progetto criminoso da parte degli esponenti delle compagini dei Lo Russo, degli Amato – Pagano e del clan Vanella Grassi con la finalità di autofinanziamento.

Tra gli arrestati il reggente degli Amato-Pagano a Scampia

Vittima del sequestro di persona un operaio napoletano di 30 anni lontano dagli ambienti della camorra. L’uomo sequestrato a febbraio e portato in un garage. In particolare coinvolto nel rapimento un commando formato da dieci uomini armati che lo avevano accerchiato coi loro scooter mentre rientrava a casa. Il sequestro, durato diverse ore, si concluse con il pagamento da parte della famiglia di 40mila euro a fronte dei 50mila richiesti dagli aguzzini. Tra le persone coinvolte Salvatore Roselliindicato da diverse informative di polizia come l’attuale reggente del clan Amato-Pagano per Scampia. Insieme a lui anche Costantino Raia dell’omonima famiglia già colpita da un blitz lo scorso marzo contro il clan Notturno. Raia fu tirato in ballo da alcuni pentiti come protagonista di un agguato compiuto con bombe a mano contro la Vanella Grassi quando quest’ultima era retta da Antonio Mennetta.

Nel gruppo anche ras della Vanella Grassi e della mala di Miano

Tra le altre persone raggiunte da ordinanza spiccano quelle per personaggi coinvolti nel recente maxi blitz contro la Vanella Grassi. Tra essi Emanuele Mincione, cognato del ras Vincenzo Spera indicato come l’uomo designato dal boss Salvatore Petriccionea guidare il sodalizio divenuto un ‘mostro a tre teste’ (fazione Spera, fazione Grimaldi e gruppo Angrisano). In quel blitz erano rimasti coinvolti anche Nunzio PecorelliGiovanni Strazzulli e Nico Grimaldi, imputati per questo processo. Oltre a loro anche Nico GrimaldiGiovanni Caldore e Pasquale Pandolfo.

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