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Hamsik e Koulibaly: “Scudetto? Se accadesse correremo a Napoli per festeggiare, sarà anche nostro”

Marek Hamsik e Kalidou Koulibaly
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Sono stati forse i capitani più amati della storia recente del Napoli, sfiorando diverse volte lo scudetto e portando a Napoli i primi trofei dopo anni di risalita dalle serie inferiori. Marek Hamsik e Kalidou Koulibaly, nonostante abbiano preso strade diverse da quella azzurra, hanno lasciato il cuore a Napoli tifando gli ex compagni di squadra anche dall’altra parte del mondo. Soprattutto ora, che gli uomini di Luciano Spalletti sembrano essere la candidata numero uno alla vittoria del titolo.

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Le parole di Koulibaly

Intervistato dal Corriere della Sera, il difensore senegalese ha spiegato di sentire finito il suo ciclo azzurro: “Credo nel destino, dopo otto anni doveva andare così. Il mio ciclo era finito, avevo dato tutto. Dal punto di vista delle emozioni cambia poco. Sento ogni gol, ogni vittoria, come se li vivessi in prima persona. Questo Napoli è il mio Napoli. Sono felice di aver contribuito alla crescita della squadra”.

Se fino allo scudetto, sarà questo campionato a dirlo visto che le premesse sono più che buone. “Me lo auguro, non lo diciamo per scaramanzia. Se accadesse corro a Napoli a festeggiare, sarà uno scudetto anche mio”, ha aggiunto svelando una curiosità: “Di cosa parlo nello spogliatoio del Chelsea? Delle vittorie dei miei ex compagni. E sa perché? Ne sono fiero. Sento spesso Anguissa, Osimhen. Ho scambiato anche messaggi con Kvara, che ancora non conosco”.

Ha poi parlato anche delle offerte ricevute prima del trasferimento al Chelsea: “Offerte da squadre italiane? Sì, ma non le ho accettate. La Juventus? Una maglia che non potevo indossare, per fede e anche per rispetto”.

Le parole di Hamsik

L’ex 17 azzurro ha parlato a Supertele, su Dazn, della splendida stagione degli uomini di Spalletti: “Stanno facendo cose incredibili. Kvara? Una sorpresa anche per me”.

“Sì, sono a Trabzon! Se seguo il Napoli di oggi? Non ho mai smesso di seguirlo. Lo seguo sempre. Quest’anno e l’anno scorso, sono partiti fortissimi, ma li vedo più convinti dell’anno scorso”.

Su Kvara

“Una sorpresa incredibile, qualcuno lo conosceva. Io non tantissimo, sta facendo delle cose fuori dal comune”.

Sul centrocampo del Napoli

“Un centrocampo equilibratissimo. C’è Lobotka che smista palloni, gioca semplice, Zielinski fa giocate importanti e Anguissa si inserisce. Molto equilibrato, simile con quello con me, Allan e Jorginho”.

Cosa mi manca?

“Un po’ tutto. E’ un mix di cose belle. Dalla gente, dallo stadio, il mangiare. Mi ricordo che la gente si spaventava, poi si innamoravano subito”.

Sul Pocho Lavezzi

“Sappiamo che a Napoli si vive e si parla solo di calcio. Vedendolo, mi ricordo i primi giorni della presentazione, non eravamo ancora conosciuti. Poi dopo qualche anno abbiamo scritto pagine importanti. Lui era un po’ sovrappeso, sicuramente. Capelli non messi bene… poi è migliorato in tutto”.

Su Cavani

“Professionista incredibile, correva, palestra, si allenava di più. Quando perdeva in allenamento andava fuori di testa. I balletti? Beh, loro sono sudamericani, io c’entro poco”.

Rimpianto del periodo a Napoli

“Certo, è stato un enorme piacere. Sono stato il primo a batterlo, un onore ricevere un messaggio da lui. Cose bellissime, il rimpianto è non vincere il campionato. Per tre volte secondi, un anno vicinissimi. Rimpianto, sì, ma ci sta non vincerlo.

Il 20 novembre

“Faccio la mia ultima partita con la maglia della nazionale, anche lì è stata una carriera lunga. 136 presenze con la Slovacchia non è poco, anche di questo sono fiero”.

Il consiglio da dare alla squadra

“Sì, andate avanti così, non dico niente… niente”.

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