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Higuain è in piena crisi, anche i compagni di spogliatoio gli voltano le spalle

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Era arrivato, questa estate, come il salvatore della patria. La sua presentazione ai tifosi a Casa Milan ricordò molto l’arrivo a Vinovo, quando ad acquistarlo dal Napoli fu la Juventus. Folla in estasi, sciarpe e bandiere al vento e tanti cori inneggianti il suo nome. Poi, Gonzalo Higuain affacciato al balconcino che da sulla folla, sorridente e fiero. Il preludio ad una stagione di gol e successi, di esultanze e soddisfazioni. Del resto, il Milan, per troppi anni era alla ricerca di un 9 di spessore internazionale. Uno capace di risolvere le partite quando sembrano bloccate. Uno come Higuain, l’uomo del record dei 36 gol stagionali abbattuto con la maglia del Napoli, al termine di un pomeriggio epico allo stadio San Paolo. Eppure, si direbbe, così non è stato. Non ancora, almeno. E chissà se mai sarà.

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Gonzalo Higuain: Triste, solitario y final

Sul web, qualcuno comincia a definirlo col titolo di un libro bellissimo e famosissimo di Osvaldo Soriano: “Triste, solitario y final“. Facilmente intuibile il significato (dallo spagnolo, nda). Di fatto, è così che el Pipita appare, è così che si mostra soprattutto. Circa due mesi segna gonfiare la rete. Ma non solo. Come scrive la Gazzetta dello Sport e come riporta il Napolista, «Fin dalle prime amichevoli in rossonero, in tanti avevano notato il vigore con cui Gonzalo gestiva il rapporto con i compagni. La domanda era se dovesse arrivare un momento particolarmente complicato, che cosa succederà quando si comporterà così? Semplice: alcuni compagni non sono evidentemente entusiasti di essere richiamati all’ordine platealmente una partita sì e una no. È il suo carattere, ma il confine fra trascinatore e accusatore spesso è molto sottile». Per questo e per molti altri motivi, il suo riscatto è clamorosamente incerto.

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