Home Cronaca “I Mazzarella possono contare su due gruppi di fuoco”, il retroscena

“I Mazzarella possono contare su due gruppi di fuoco”, il retroscena

PUBBLICITÀ

La fine della latitanza di Salvatore Fido (catturato in una villetta di Varcaturo dagli uomini della sezione Catturandi della Mobile di Napoli) ha rappresentato per i Mazzarella un vero e proprio terremoto. Con la cattura del ras (fedelissimo di Francesco Mazzarella) il gruppo ha perso il 50% della sua forza militare. Fido era irreperibile dallo scorso febbraio, quando si è sottratto all’esecuzione, dapprima, di un decreto di fermo emesso dalla Procura Distrettuale Antimafia di Napoli e, successivamente, di un’ordinanza di custodia cautelare per associazione di tipo mafioso, emessa su richiesta della medesima autorità giudiziaria nei confronti di 14 persone ritenute responsabili di associazione di stampo mafioso.

PUBBLICITÀ

In quell’operazione fu arrestato lo stesso Francesco Mazzarella (figlio di Salvatore) fino a quel momento capo indiscusso del clan, fazione San Giovanni a Teduccio. Secondo diversi collaboratori di giustizia Fido era stato investito dei galloni del comando direttamente da Mazzarella che lo considera una sorta di braccio destro secondo solo a Gennaro Limatola.  Insieme a lui agiva un’altra batteria di fuoco composta dai fratelli Salvatore e Maurizio Donadeo, già arrestati nei mesi scorsi. L’unico a piede libero è U.L., il famigerato ‘Uomo nero’ con base a San Giorgio a Cremano (zona vecchia), a capo del gruppo che in questi mesi ha terrorizzato l’area orientale con stese e bombe. L’altra ‘batteria’ rimasta in piedi è quella delle Case Nuove capeggiata da Antonio Cuomo detto ‘Nas e can’, responsabile, secondo gli inquirenti, dei numerosi attacchi ricevuti negli ultimi mesi dal gruppo Caldarelli un tempo egemone nei vicoli a ridosso di via Marina

PUBBLICITÀ
Exit mobile version