I “mazzarelliani” che si sono imposti in provincia sono molti, tanto che il clan con basi a San Giovanni a Teduccio, Mercato e Poggioreale è sicuramente il più forte al di fuori del perimetro napoletano, dove pure è tra i più potenti nonostante i duri colpi subiti negli anni scorsi dalla procura antimafia e dai reparti investigativi di carabinieri,guardia di finanza e polizia. Lo dimostra il gruppo Minichini-Schisa nato nel rione De Gasperi a Ponticelli e stabilitosi a Brusciano per un periodo. Avrebbe poi mantenuto legami nell’ex feudo dei Sarno, ormai scomparsi dalla circolazione dopo le vendette trasversali con gli omicidi di alcuni loro stretti familiari, ma uno dei due ras sarebbe poi tornato a Napoli nel quartiere Mercato sotto l’egida dei Mazzarella. Ma nella geografia criminale di Ponticelli e zone limitrofe vanno inserite altre due organizzazioni: quella con quartier generale tra Cercola e Volla, con la partecipazione anche di alcuni ex cutoliani, e i De Luca Bossa nel lotto 0. Gruppi, uno nuovo e l’altro nato anni fa, considerati attivi dagli investigatori anticamorra che si occupano della parte orientale della città, ma con situazioni interne molto diverse.
Nel primo caso si starebbe assistendo a un ritorno sulla scena di un ras che in passato aveva agito nell’area pomiglianese e avrebbe coagulato intorno a sé giovani e vecchi malavitosi. Mentre sul versante degli ex “scissionisti” dai Sarno non sono in campo i capi storici, tutti detenuti. Infine, va considerato che anche il clan D’Amico non è ritenuto completamente fuori gioco dagli inquirenti, anche se in forte crisi dopo l’omicidio di Nunziata D’Amico “a’passilona”, sorella dei boss Antonio e Giuseppe “Fraulella”.
