giovedì, Luglio 31, 2025
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I napoletani preferiscono andare a lavoro in auto, il 61% evita i mezzi pubblici

Le città italiane sono ancora lontane dalle metropoli europee in termini di mobilità sostenibile. Il mezzo di trasporto preferito dagli italiani per recarsi al lavoro è ancora l’automobile.

È quanto emerge dall’ultima edizione di “The ABC of Mobility“, uno studio condotto dal centro di ricerca “Complexity Science Hub“, che ha analizzato i dati provenienti da circa 800 città in 61 paesi, con l’obiettivo di comprendere le abitudini di mobilità delle persone e il relativo impatto ambientale.

L’Italia e la dipendenza dall’auto

Secondo lo studio, l’automobile domina le scelte di mobilità in molte città italiane, con Palermo che guida la classifica: il 78% dei palermitani utilizza l’auto per andare al lavoro. Roma segue con il 66% e Torino con il 64%, mentre a Napoli il 61% degli abitanti si affida alle quattro ruote. Questi dati evidenziano una forte dipendenza dall’auto nelle principali città del sud Italia, un fenomeno che risulta difficile da contrastare.

Milano rappresenta un’eccezione parziale nel panorama italiano. Con il 41% dei residenti che preferisce i mezzi pubblici all’auto per recarsi al lavoro, la città si avvicina agli standard delle grandi metropoli europee. Tuttavia, anche in questo caso, il confronto con città come Parigi e Londra evidenzia un gap significativo: nella capitale francese, il 60% degli abitanti utilizza i mezzi pubblici, mentre a Londra la percentuale si attesta al 45%.

Queste differenze sono dovute in gran parte alla maggiore disponibilità di infrastrutture nelle città europee. Londra, ad esempio, può contare su 405 chilometri di linee metropolitane, la rete più estesa d’Europa, seguita da Madrid con 293 km e Parigi con 219 km. Al contrario, città come Napoli e Roma, con rispettivamente 55 km e 60 km di linee metropolitane, non riescono a garantire un’alternativa competitiva all’uso dell’auto.

Uno dei dati più interessanti emerge da Bolzano, dove il 58% degli abitanti preferisce recarsi al lavoro in bicicletta o a piedi. Questa tendenza verso la mobilità “attiva” dimostra che, in contesti urbani di dimensioni più contenute e con una pianificazione urbana favorevole, è possibile promuovere stili di vita più sostenibili.

Un futuro più green?

Lo studio del “Complexity Science Hub” sottolinea quanto l’Italia sia ancora lontana dall’allinearsi agli standard di mobilità sostenibile delle grandi metropoli europee. La forte dipendenza dall’auto, soprattutto nel sud, e l’insufficienza delle infrastrutture per il trasporto pubblico, sono ostacoli che rendono difficile il passaggio a forme di mobilità più ecologiche.

Per colmare questo divario, saranno necessari investimenti significativi nelle infrastrutture di trasporto pubblico e nella promozione di modalità di spostamento alternative, come la bicicletta e il car sharing. Solo così le città italiane potranno competere con le metropoli europee e contribuire in modo più efficace alla riduzione dell’impatto ambientale derivante dalla mobilità urbana.