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«Il 2012 a Secondigliano cambiò tutto», l’avvicinamento tra i Marino e la Vanella

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Il 2012 fu un anno di grandi cambiamenti nella camorra dell’area nord. Mentre i clan della zona dello chalet Baku a Scampia fanno fronte comune attorno alla figura di Arcangelo Abete (nonostante il suo arresto un anno prima) nel centro di Secondigliano e alle Case celesti l’evoluzione criminale prende tutt’altra piega. A svelare i retroscena di quei giorni è stato Gianluca Giugliano cognato di Gennaro Marino ‘o McKay.

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Giugliano ha osservato lo svolgersi degli eventi da una prospettiva di intraneo alla Vanella Grassi e al gruppo delle Case celesti (con i primi che hanno inglobato i Marino dal dicembre 2011). Grazie al suo ruolo di killer, divenne uno dei luogotenenti dei Marino e a partire dal giugno-luglio 2008. E’ a partire da quell’anno che viene messo al corrente delle decisioni della famiglia, nelle alterne vicende che hanno visto i Marino (a quell’epoca guidati da Roberto Manganiello) entrare in un sotterraneo conflitto con gli Amato-Pagano, per poi diventare protagonisti della scissione della scissione. Un’ulteriore frattura in un cartello composito formatosi a seguito di due faide (quella del 2004 e quella del 2007) dai Di Lauro. Per questo suo ruolo, è divenuto un collaboratore preziosissimo per seguire gli sviluppi di quella che è divenuta la terza faida di Secondigliano. comprendere le strategie, i repentini mutamenti di alleanze, gli omicidi che ne seguono. Soprattutto determinante per comprendere l’ascesa della Vanella Grassi sotto la guida di Antonio Mennetta, l’elemento realmente dirompente nel quadro degli assetti criminali di Secondigliano, poiché la famiglia Marino viene letteralmente fagocitata dalla Vanella, tanto da divenire una cosa sola.

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