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«Il 41 bis è una tortura», il boss Valentino Gionta rompe il silenzio: la lettera dal carcere

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Ha rotto il silenzio dal carcere il boss Valentino Gionta. Lo ha fatto con una lunga lettera:«Signor giudice sono Valentino Gionta, nato a Torre Annunziata il 14 gennaio del 1953», scrive quell’uomo, mentre la sua penna diventa la sua voce. «Ho commesso degli errori ma il 41 bis è una tortura disumana che nessuno merita di vivere» questo il grido levatosi dalla cella da parte dell’uomo che per vent’anni ha retto le sorti criminali di Torre Annunziata. La notizia è stata diffusa in anteprima da Metropolis.

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