Home Cronaca Il clan Ferrara-Cacciapuoti aiutò il boss Contini durante la latitanza

Il clan Ferrara-Cacciapuoti aiutò il boss Contini durante la latitanza

Il clan Ferrara-Cacciapuoti aiutò Eduardo Contini durante la latitanza
PUBBLICITÀ

La Direzione Distrettuale Antimafia ha accertato il coinvolgimento dei vertici del clan Ferrara-Cacciapuoti nella latitanza di Edoardo Contini. Il gruppo criminale del boss ‘o Romano, insieme ai clan Licciardi e Mallardo compone il cartello camorristico dell’Alleanza di Secondigliano e si contrappone a quello dei Mazzarella.

PUBBLICITÀ

IL DETTAGLI SUL BLITZ

I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli e di Castello di Cisterna ed i Finanziari del Gruppo di Giugliano in Campania hanno eseguito – con il contributo delle rispettive componenti aeree – un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta dei Magistrati della locale DDA, nei confronti di 19 persone (di cui 3 già detenute), gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso, estorsione, violazioni alla normativa sulle armi e sugli stupefacenti e tentato omicidio (tutti aggravati dalle finalità di agevolazione del clan).

UN CLAN BICEFALO

Documentate, a Villaricca , la perdurante operatività del clan Ferrara – Cacciapuoti, storicamente rientrante (con quello Nuvoletta di Marano di Napoli e dei Casalesi) nel cartello camorristico denominato Nuova famiglia. Ricostruita la struttura del clan, stabilmente articolato in due distinti gruppi, l’uno facente capo alla famiglia Ferrara e l’altro a quella Cacciapuoti, identificandone vertici – tutti raggiunti dal provvedimento restrittivo – e parte degli affiliati (l’organico del clan, per come è emerso delle indagini, si attesta su 50 unità, alle quali in caso di detenzione spetterebbe “stipendio” e copertura delle spese legali).

IL CLAN IMPREDITORIALE

Individuata la frangia del Ferrara dalla vocazione spiccatamente imprenditoriale (in particolare, nel settore dell’edilizia, della ristorazione, degli idrocarburi e della commercializzazione di generi alimentari. Confermare lo stabile interesse della criminalità organizzata verso il settore degli idorcarburi.

Documentate le ipotesi estorsive, in prevalenza a danno di imprenditori operanti nel settore dell’edilizia, di titolari di palestre e di sale giochi (in quest’ultimo caso, il titolare era tenuto a corrispondere 70 euro per ciascun apparato presente in sala), tenuti a versare somme per importi variabili (all’incirca da 1.500 a 5.000 euro al mese) e destinate ad alimentare la cassa comune.

I SEQUESTRI

Contestualmente sarà data esecuzione a un decreto di sequestro preventivo emesso in via d’urgenza, avente ad oggetto società operanti nel settore immobiliare, edile, degli idrocarburi, della caffetteria e della ristorazione nonché della vendita di generi alimentari, emesso nei confronti degli esponenti di vertice della frangia Ferrara, perché costituite reimpiegando gli ingenti proventi delle attività del sodalizio mafioso.

PUBBLICITÀ
Exit mobile version