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Il Governo interviene a Caivano: nuovo centro polifunzionale e un ponte della legalità

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Un centro polifunzionale dove lo sport incontra “la cultura, l’istruzione”, dove “i servizi sociali troveranno una loro rappresentanza” . Un luogo simbolo di rinascita di una comunità che ha visto accadere “per 15 anni fatti gravissimi” e che adesso può toccare con mano le “risposte tangibili” che il Governo ha dato al grido di aiuto arrivato dal territorio dopo lo stupro di due bambine di 10 e 12 anni.

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Questa mattina a Palazzo Chigi il ministro dello Sport Andrea Abodi ha presentato il progetto di recupero e riqualificazione dell’abbandonato centro sportivo Delphinia, a ridosso del Parco verde, inizialmente indicato come teatro degli abusi. Sarà una mega struttura che ospiterà ogni genere di attività, 41 tipologie in tutto. Ci sarà, all’esterno, un’area dedicata ai bambini; una zona dedicata al paddle, al tennis, al calcetto, al basket, all’atletica leggera, al volley. Ci sarà persino un’area per l’arrampicata sportiva e lo skatebord. Nulla è stato lasciato al caso, come la realizzazione di un ponte per accedere al centro. La struttura di collegamento ha un forte valore simbolico.

In una scuola lì a Caivano c’è il corridoio della legalità. E’ una cosa che ha colpito tutti noi. E allora abbiamo detto: perché non replichiamo questo collegamento nel centro sportivo? Così abbiamo creato il ponte della legalità”, ha spiegato l’ad di Sport e salute Diego Nepi Molineris. E’ altamente simbolico anche il nome scelto per il progetto: “Illumina”. “Il nostro obiettivo è illuminare le parti buie del Paese con lo sport – ha dichiarato Marco Mezzaroma, presidente di Sport e salute – Quando ci hanno investito di questa missioni eravamo un po’ preoccupati, soprattutto in relazione ai tempi. Ma c’è stato un entusiasmo tale che ognuno si è buttato a capofitto a lavorare. Questo è quello che facciamo, che siamo, il nostro dna, ovvero portare lo sport ovunque soprattutto dove non c’è e illuminare le parti buie del Paese”.

Ma per il Governo è l’intero progetto ad essere diventato “un simbolo”: “E’ il segnale concreto, che riusciamo a dare risposte tangibili”, ripristinando la “presenza dello Stato nei luoghi del disagio”, ha osservato il ministro dello Sport Andrea Abodi. Grazie “al lavoro di squadra”, ha aggiunto il ministro, “siamo in grado di cambiare un po’ la condizione generale di quella comunità”.

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