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Il Napoli fa incetta di premi al “Gran Galà del Calcio”: tanti gli azzurri nella “Top XI”, premiati anche ADL e Spalletti

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Il Napoli fa bottino pieno di premi al Gran Galà del Calcio 2023. La stagione indimenticabile, conclusasi 6 mesi fa con la conquista del terzo Scudetto, non poteva non fare da copertina all’edizione 2023 della cerimonia a premi organizzata dall’AIC (Associazione Italiana Calciatori).

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Napoli pluripremiato al Gran Galà del Calcio 2023, i riconoscimenti

Tanti sono stati i riconoscimenti per il Napoli in questa edizione 2023 del Gran Galà del Calcio, e non sarebbe potuto essere altrimenti. La società è stata premiata come la migliore della stagione 2022/23 in virtù dello Scudetto vinto, Aurelio De Laurentiis è stato premiato come miglior presidente mentre Luciano Spalletti ha avuto il premio di miglior allenatore. Tanti sono anche i giocatori azzurri presenti nella “Top XI”: ci sono, infatti, Di Lorenzo, Kim, Lobotka, Osimhen e Kvatatskhelia. L’attaccante nigeriano è stato premiato come miglior giocatore della stagione, in virtù anche del titolo di capocannoniere ottenuto (26 gol siglati).

Imbarazzo tra ADL e Spalletti al momento dei saluti: le parole del presidente del Napoli

C’è stato anche l’incontro, il primo dopo l’addio di Spalletti, tra ADL e il tecnico di Certaldo, nel frattempo diventato CT della Nazionale. Queste le parole del presidente circa il suo rapporto con Spalletti: Io devo ringraziare di avere incontrato dopo un lunghissimo corteggiamento uno straordinario allenatore, perché incontrammo già 8-9 anni fa Spalletti, che però non poteva venire perché legato a situazioni contrattuali in Russia. Poi sia io che lui abbiamo fatto altre scelte. Finalmente nel gennaio di tre anni fa bussai alla porta della sua casa a Milano: lui ci aspettava con aria guardinga in garage, perché nessuno doveva sapere, e ci mettemmo d’accordo. Il nostro è stato un matrimonio felice, talmente felice che quando lui mi ha detto che non se la sentiva più di continuare, io ho accettato. Avevo già fatto un errore con Benitez quando lo obbligai a rimanere e non andò bene. Spalletti ha regalato questo sogno alla città, quindi bisognava rispettarlo e lasciarlo andare. Io ringrazio Spalletti, i miei straordinari giocatori e anche Giuntoli, che mi ha accompagnato per otto lunghi anni. Ma soprattutto ringrazio i tifosi del Napoli, che meritano tutto questo e che speriamo di continuare ad accontentare”.

Queste, invece, le parole del presidente sulla stagione scudettata del Napoli:

È stato un anno indimenticabileperché atteso dai napoletani da 33 anni. Voi sapete che a Napoli esiste un solo mito, ed è ancora il mito di Maradona. Noi siamo riusciti a riportare in città il sorriso e soprattutto ad insegnare ai più piccoli che lo stadio è un centro di aggregazione sociale importante. Oggi i bambini tifano molto di più di prima. Quando sono arrivato a Napoli e non capivo niente di calcio, ricordo che un giorno incontrai tre bambini che indossavano le maglie di Milan, Juventus e Inter. Io chiesi come mai non avessero la maglia del Napoli e loro mi risposero: ‘Ma chi c***o sei?‘”.

Le parole di Spalletti e quel gesto verso ADL che non è passato inosservato

Spalletti sale quindi sul palco per ritirare il meritato premio di miglior allenatore della stagione 2022/23. Queste le sue parole:

“È stato tutto bellissimo perché, come ha già detto De Laurentiis, è venuta fuori una squadra incredibilmente collaborativa in cui tutti si stimolavano a vicenda ed erano orgogliosi delle giocate dei compagni. Era bellissimo vederli in spogliatoio, io ho dovuto fare poca fatica, sono stati bravi i ragazzi a capire perché eravamo lì e per chi dovevamo giocare. Oltre a grandi calciatori, quella dell’anno scorso è stata una squadra di uomini veri di cui si sentirà parlare ancora a lungo. Poi c’è il presidente che è bravo a motivare gli altri. Quando sono arrivato, la prima cosa che mi ha detto è stata ‘io secondo sono già arrivato’. Quando si va ad allenare una squadra che spesso ultimamente era stata in Champions o nelle coppe, si deve tentare di vincere, non ci sono alternative”.

Non c’è stato, però, lieto fine nella conclusione del rapporto con la società. E vissero tutti felici e contenti è epilogo che c’è solo nelle favole, nel calcio e nella vita reale va diversamente. Del resto, le asperità emerse dopo l’addio e il caso legale scoppiato prima di accettare il nuovo incarico federale sono solo la punta dell’iceberg di un rapporto tra tecnico e presidente che è stato (sempre) rose e fiori. Spalletti lo lascia trasparire con un atteggiamento chiarissimo.

“Abbiamo parlato di una storia d’amore meravigliosa quella tra lei e il Napoli – dice la conduttrice dell’evento, Federica Masolin –. Dicevamo con il presidente che a volte amare vuol dire lasciar liberi e sentirsi liberi”. L’espressione del viso e la mimica di Spalletti che si aiuta con le mani per sottolineare l’esagerazione del concetto, che in fondo in fondo le cose non stanno proprio così, la lasciano interdetta. “No? Nooo?! Va bene… non disquisiamo sull’amore ma sull’amore tra lei e il Napoli”.

Il riferimento è alle parole che De Laurentiis aveva pronunciato parlando dell’ex allenatore, andato via nonostante fosse ancora vincolato contrattualmente al Napoli.

 

 

 

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