Home Cronaca “Killer vestito da donna”, il retroscena del pentito sull’omicidio a Napoli

“Killer vestito da donna”, il retroscena del pentito sull’omicidio a Napoli

Gennaro Fittipaldi e Arcangelo Trongone
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Gennaro Fittipaldi si sarebbe allontanato dal clan Trongone per avvicinarsi al gruppo rivale dei Sibillo. Il movente dell’omicidio del 24enne emerge dall’inchiesta della Dda di Napoli, infatti, lunedì la Squadra Mobile ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Arcangelo Trongone. Dunque il 54enne è gravemente indiziato di omicidio e di porto illegale in luogo pubblico di arma da sparo, aggravati dal metodo mafioso.

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LE PAROLE DEL COLLABORATORE DI GIUSTIZIA

L’omicidio di Gennaro Fittipaldi è stato commesso materialmente da Arcangelo Trongone, il quale si vestì da donna e lo attese nell’androne del palazzo. L’episodio mi fu raccontato dallo stesso Trongone che mi disse che questo Fittipaldi lo era andato a cercare fino a sotto casa della madre, minacciandolo. In quel periodo Fittipaldi aveva stretto amicizia con i Sibillo di Forcella, con cui aveva creato un nuovo gruppo insieme ai Porcino e ai Martinelli“, queste la ricostruzione dell’omicidio fornita dal collaboratore di giustizia, Marco Mariani.

OMICIDIO FITTIPALDI

L’attività investigativa, effettuata con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia, ha consentito di acquisire gravi indizi a carico del predetto per l’omicidio di Fittipaldi, colpito mortalmente alla nuca da un colpo di arma da fuoco il 18 maggio 2015 in via Chiavettieri al Porto. Il delitto è aggravato perché commesso da un appartenente al clan Trongone, confederato con i clan Mariano e Prinno, per agevolare la forza del clan sul territorio dei Quartieri Spagnoli.

In particolare, è emerso come l’omicidio risulta essere stato commesso con premeditazione e quale ritorsione per punire Fittipaldi, allontanatosi dal gruppo criminale diretto da Angelo Trongone per transitare nelle fila del contrapposto gruppo Sibillo-Giuliano-Amirante-Brunetti.

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