Home Cronaca Imprenditore denuncia il clan per pizzo, manifestazione ad Arzano: “Non lasciamolo solo”

Imprenditore denuncia il clan per pizzo, manifestazione ad Arzano: “Non lasciamolo solo”

Imprenditore denuncia il clan per pizzo, manifestazione ad Arzano Non lasciamolo solo
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In tanti territori tra Napoli e provincia, il racket rimane per i clan una dalle maggiori attività per rimpinguare le proprie casse a discapito di imprenditori e commercianti. C’è però chi ha il coraggio di denunciare e fare arrestare i propri aguzzini. In tanti territori tra Napoli e provincia, il racket rimane per i clan una dalle maggiori attività per rimpinguare le proprie casse a discapito di imprenditori e commercianti. C’è però chi ha il coraggio di denunciare e fare arrestare i propri aguzzini.

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E’ accaduto ad Arzano dove un imprenditore, vittima di richieste di denaro da parte dei suoi estorsori, si è rivolto alla Polizia Stato. Gli agenti in poco tempo hanno raccolto gravi indizi a carico di quattro uomini, e su disposizione del Pm li hanno arrestati. Si tratta di quattro esponenti di primissimo piano del clan della 167 di Arzano.

A finire in manette sono stati: Antonio Alterio, gambizzato in un circolo ricreativo a novembre del 2021, nonché fratello di Gennaro e Raffaele finiti anch’essi in carcere il 24 aprile dell’anno scorso in quanto facenti parte del sodalizio criminale della 167, costola degli Amato-Pagano; Salvatore Lupoli alias o’ trombone; Giuseppe Bussola; Davide Pescatore, soprannominato pall ’e fierr che risulterebbe irreperibile.

Imprenditore denuncia il clan per pizzo: “Non lasciamolo solo”

Oggi alle 17 ad Arzano il Comitato di liberazione dalla camorra – Area Nord di Napoli sarà in piazza Sant’Agrippino per una manifestazione di solidarietà per Giovanni, l’imprenditore grazie alla cui denuncia è stato possibile arrestare quattro persone per estorsione: “Giovanni, il commerciante che ha denunciato il pizzo non resterà solo – si legge nella nota del Comitato – Manifesteremo concretamente la nostra solidarietà stando accanto a Giovanni, il commerciante di Arzano preso di mira dai camorristi della 167 di Arzano. Ci mobilitiamo e accendiamo un riflettore perché sappiamo bene che i camorristi sono abituati agli arresti e agli omicidi e sanno bene come riorganizzarsi per continuare a imporre la loro volontà con la forza della violenza e non bisogna assolutamente pensare che qualche arresto basti a fermarli”.

In piazza Sant’Agrippino ad Arzano, i clan della 167 hanno avviato una piazza di spaccio, minacciando chi, secondo loro, potrebbe ostacolarli, compresa la mamma dell’imprenditore che, qualche giorno, fa, con le sue denunce, ha permesso l’arresto di quattro esponenti del clan che gli avevano chiesto 2mila euro per poter tenere aperto il bar. “Giovanni ha denunciato i camorristi, ma per un imprenditore che denuncia, tanti altri, in questi giorni, stanno pagando il pizzo imposto dai clan nell’area metropolitana di Napoli ed è necessario mettere in campo tutte le iniziative possibili per far sì che siano sempre di più coloro che denunciano gli estorsori” hanno aggiunto i rappresentanti del Comitato.

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