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Inchiesta sui Di Lauro, parla il pentito Carra:«Colombo per i debiti si mise anche a piangere»

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Tra i primi a tirare in ballo Tony Colombo, arrestato insieme alla moglie Tina Rispoli, sui presunti rapporti ‘opachi’ tra il cantante e il mondo della malavita è stato Genny Carra, ex numero due del clan Cutolo del Rione Traiano e profondo conoscitore della realtà neomelodica. Le sue dichiarazioni vanno ad aggiungersi a quelle di altri collaboratori di giustizia, come Salvatore Tamburrino, che hanno rilasciato fiumi di verbali sulla coppia. Carra ha iniziato spiegando ai magistrati che Colombo si è avvicinato a certi ambienti perchè in cronica difficoltà economica chiarendo come Colombo poi fosse finito in una spirale da cui è riuscito a uscirne grazie alla moglie:«Gli chiesi come mai stesse sempre in difficoltà pur lavorando tanto e lui scoppiò quasi a piangere e mi disse che aveva accumulato tanti debiti per la passione del gioco, che condivide con Tina Rispoli. Il debito ammontava a 500mila euro direttamente nei confronti di Tina Rispoli. Io allora gli proposi di parlare con Mario Cerrone, che era socio di Imperiale e aveva grande disponibilità di denaro liquido». Carra ha spiegato ai magistrati che conosceva bene il cantante e che tra loro c’era frequentazione:«Il mio rapporto con Tony Colombo era di amicizia e di frequentazione quotidiana. Lui aveva un debito con Tina Rispoli di 500mila euro maturato nel 2012 dopo la morte di Gaetano Marino che è avvenuta nell’agosto di quell’anno. So del debito perché lui me ne parlò e io gli presentai Mario Cerrone per aiutarlo a estinguerlo, poi ha sposato Tina Rispoli e non so se ha risolto la sua situazione».

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