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Indagine cemento, camorra e politica a Giugliano: tra i 27 indagati anche l’ex sindaco Poziello

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Un nuovo terremoto giudiziario politico colpisce la città di Giugliano, questa volta nel mirino degli investigatori della Dia di Napoli non solo l’ala criminale del clan Mallardo ma anche noti imprenditori nel settore dell’edilizia, tecnici e politici.

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Sono in totale 27 gli indagati, di cui  due in carcere (Domenico Pirozzi e Francesco Vitiello), uno ai domiciliari (l’imprenditore Luigi Vitiello) e altri 24 a piede libero. Tra questi c’è anche l’ex sindaco di Giugliano, attuale consigliere comunale, Antonio Poziello.

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L’ex fascia tricolore è indagato, insieme a Raffaele Vitiello (imprenditore edile ed ex consigliere comunale) e Filippo Frippa (all’epoca dirigente al comune di Giugliano) con l’accusa di abuso d’ufficio con l’aggravante camorristica. Il gip scrive che “Frippa in qualità di dirigente del Settore Assetto del Territorio ed attività produttive del Comune di Giugliano in Campania, sollecitato da Antonio  Poziello, in qualità di sindaco  del comune di Giugliano in Campania, su richiesta di Raffaele Vitiello,  emetteva una serie di atti amministrativi volti al rilascio di un permesso a costruire  relativo alla demolizione e ricostruzione di un fabbricato adibito a civile abitazione con ampliamento volumetrico sito alla via Grotta dell’Olmo di Giugliano in Campania  causando così un ingiusto profitto alla società IMMOBILIARE PECA srl proprietaria del citato immobile.

Con l’aggravante di aver commesso il fatto al fine di agevolare l’organizzazione criminale denominata clan Mallardo, operante sul territorio di Giugliano in Campania, facente parte della confederazione tra organizzazioni camorriste denominata “Alleanza di Secondigliano” quale cartello che aggrega i clan insediati in un’ampia porzione del territorio metropolitano e della provincia di Napoli, nonché avvalendosi della forza di intimidazione derivante dall’evocata appartenenza a sodalizi di tipo camorristico e della condizione di assoggettamento che ne deriva; al fine di agevolare l’organizzazione criminale denominata clan Mallardo, operante sul territorio di Giugliano in Campania, facente parte della confederazione tra organizzazioni camorriste denominata “Alleanza di Secondigliano”.

Per Frippa, Poziello e Raffaele Vitiello era stati chiesti gli arresti domiciliari. La richiesta è stata però rigettata dal Gip il quale ha ritenuto non sussistenti le esigenze cautelari.
Naturalmente tutti gli indagati sono da considerarsi innocenti fino a ultimo grado di giudizio.

I NOMI DI TUTTI GLI INDAGATI

Francesco Mallardo, Oreste Comite, Luigi Carella, Stefano Cecere, Adrian Conete, Ugo De Chiara, Giovanni Del Prete, Michele Forino, Filippo Frippa, Nicola Iodice, Maria Licciardi, Francesco Mallardo (detto o marmular) Antonio Mangia, Michele Marrone, Alessandro Micillo, Lucia Pelliccio, Marco Pezzella, Angelo Pirozzi, Domenico Pirozzi, Antonio Poziello, Cristofaro Paragliola, Saverio Russo, Federico Terracciano, Gennaro Trambarulo, Francesco Vitiello, Luigi Vitiello, Raffaele Vitiello.

La notizia lanciata ieri

C’è anche un noto imprenditore di Giugliano, ritenuto in rapporti con il clan Mallardo di Giugliano, tra le tre persone alle quali la Dia di Napoli ha notificato altrettanti provvedimenti cautelari per i reati associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione e tentata estorsione aggravate dalle finalità mafiose. Si tratta di Luigi Vitiello. L’imprenditore – secondo quanto emerso da indagini coordinate dalla Dda di Napoli – avrebbe imposto le estorsioni a suoi colleghi. Ora è ai domiciliari.

Le altre due persone destinatarie delle misure cautelari, ritenute legate al clan Mallardo, sono invece accusate di avere estorto 90mila euro a un imprenditore edile di Giugliano impegnato nella realizzazione di un complesso residenziale composto da 12 appartamenti. Si tratta di Francesco Vitiello e Domenico Pirozzi, detto Mimì o’ pesante, personaggio noto del clan Mallardo.

Le altre due persone destinatarie delle misure cautelari, ritenute legate al clan Mallardo, sono invece accusate di avere estorto 90mila euro a un imprenditore edile di Giugliano impegnato nella realizzazione di un complesso residenziale composto da 12 appartamenti. Si tratta di Francesco Vitiello e Domenico Pirozzi, detto Mimì o’ pesante, personaggio noto del clan Mallardo.

Luigi Vitiello era rimasto coinvolto, come vittima, in un processo per racket eseguito dai clan Nuvoletta e Orlando, che manco a farlo apposta proprio oggi è arrivato a sentenza e che ha visto i due boss di Marano condannati per quell’estorsione ai danni della ditta edile di Vitiello, impegnata nella realizzazione di alcuni appartamenti.

Nell’inchiesta risultano indagati anche altri costruttori, tecnici ed esponenti del mondo politico locale.

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