Home Cronaca . Ragazze si baciano in metro a Napoli, insultate da un passeggero:...

[Video]. Ragazze si baciano in metro a Napoli, insultate da un passeggero: “Facite avutà ‘o stomaco”

[Video]. Ragazze si baciano in metro a Napoli, insultate da un passeggero Facite avutà 'o stomaco
PUBBLICITÀ

Insultate in metropolitana e invitate a vergognarsi dopo essersi scambiate un semplice bacio. L’unica “colpa” dietro questo gesto? Quella di essere due ragazze dello stesso sesso. Nell’anno 2022, a Napoli, come altrove in Italia, si assistono ancora a scene che dovrebbero essere al contrario morte e sepolte. La storia che raccontiamo è già piuttosto nota grazie a un video che da giorni circola sui social e che mostra il battibecco tra l’uomo che ha redarguito la coppia e alcuni altri passeggeri intervenuti invece in difesa delle due ragazze. A questo, però, aggiungiamo adesso la testimonianza di una delle due protagoniste, loro malgrado, dell’aggressione verbale e degli insulti.

PUBBLICITÀ

La storia

G.C. è una studentessa di Napoli poco più che ventenne alla Federico II. Lunedì scorso, 17 ottobre, alle 8.30 circa si trovava in Circumflegrea per raggiungere la sede dell’università dove segue le lezioni. Con lei c’era la sua compagna, coetanea e partner.

«Io e la mia fidanzata – il racconto di G.C. – ci siamo scambiati un semplice bacio e ci stavamo tenendo per mano, come sempre facciamo. All’improvviso un signore, mai visto prima, ha iniziato a urlare e inveire contro di noi dicendoci di vergognarci per il comportamento tenuto. Non solo, ha anche aggiunto: “Queste cose fatele in un bosco o sotto i ponti e non in una metropolitana”. La cosa ci ha sorpreso e la mia ragazza, che si era appena appisolata sulla mia spalla, si è svegliata di soprassalto ascoltando queste parole francamente inaccettabili rimanendo di sasso quanto me».

La situazione si è poi fatta più scabrosa, visto la tensione provocata dal commento del passeggero seduto in Circumflegrea. L’aggiunta di G.C. «Io non mi sono spaventata e ho risposto a quest’uomo dicendogli che non stavamo facendo nulla di male e che poteva farsi gli affari suoi. Lui ha ulteriormente alzato la voce e sembrava pronto a passare dall’aggressione verbale a quella fisica. Non avevo paura ma non capivo la giustificazione a questi suoi insulti».

È stato allora che un uomo e una donna sono intervenuti a difesa della coppia.  «Queste due persone – l’aggiunta della giovane – sono state eccezionali. Si sono subito schierate dalla nostra parte dicendo a chi ci contestava che se non gli stava bene la visione di una coppia gay che si baciava avrebbe anche potuto prestare meno attenzione e pensare agli affari suoi, visto che non c’era nessuno scandalo. L’uomo che mi ha difeso ho scoperto essere poi un conoscente della mia famiglia, siamo stati fortunate ad averlo avuto nel nostro stesso vagone in quel preciso istante in cui eravamo attaccate». 

L’aggressore è successivamente sceso alla fermata della Circumflegrea di Soccavo, apparendo ancora contrariato per quanto aveva visto sparendo poi nel nulla.

http://

L’indifferenza di molti

A fare paura alla ventenne non è stata l’aggressione verbale in sè, ma altro. «Nel nostro vagone c’era tanta altra gente e nessuno è intervenuto, nessuno ha preso posizione in nostra difesa. Questo onestamente ci ha spaventato, ci ha fatto effetto. Ricordo un altro preciso flash: una signora che è scesa alla nostra fermata nella zona di Fuorigrotta e che era seduta vicino a noi quando tutto è successo ci ha rincuorato dicendoci di non aver condiviso l’attacco che avevamo subito. Ci ha fatto piacere, certo ma allora perchè no ha parlato quando eravamo ancora sul treno?», la domanda retorica di G.C. con un’ulteriore aggiunta: «C’è stato anche chi invece ha dato ragione al signore quando è sceso a Soccavo, mostrandosi d’accordo sulla tesi che certe effusioni in metropolitana e in pubblico non dovrebbero verificarsi. Ma noi non abbiamo fatto niente di male, io e la mia compagna continueremo a scambiarci effusioni e non ci vergogniamo di niente in quanto non c’è niente di cui vergognarsi».

A seguito dell’episodio discriminatorio la coppia ha deciso di sporgere denuncia alle forze dell’ordine e si è rivolta a un avvocato. L’obiettivo è porre un faro sulle assurde discriminazioni sessuali contro le comunità Lgbt e gay quasi nel 2023.

Il rammarico

Qualche segno dell’episodio di lunedì è comunque rimasto come ammesso da G.C. «Il giorno dopo non sono andata all’università e per un po’ preferirò andare in facoltà con altri mezzi e altre linee, non vorrei di nuovo incontrare quest’uomo. Anche la mia compagna è ancora amareggiata, ma la supereremo. Assurdo che nel 2022 c’è ancora la necessità di giustificarsi per il proprio orientamento sessuale o anche di essere sessualizzati. Non sapete quante volte in giro c’è chi ha guardato me e la mia compagna fantasticando chissà cosa. Addirittura una volta dinanzi all’Università L’Orientale, in pieno giorno, un uomo voleva offrirci danaro in cambio di una prestazione sessuale. Ecco quanto accade in Italia, Paese dove ancora oggi manca una legge sull’omotransfobia».

«Appena possibile – l’annuncia della giovane studentessa – lascerò questa Nazione in cui certi comportamenti ostili rischiano di verificarsi anche a causa dell’idea che ha nuova maggioranza di governo rispetto ai diritti Lgbt e sulla difesa della famiglia naturale. Sono consapevole che non passerà molto tempo prima che io e la mia compagna saremo oggetti di altri attacchi come quelli in Circumflegrea. Fortuna che ho una famiglia alle spalle forti che mi protegge ma non per tutti è così, ecco il motivo per il quale ho voluto voluto raccontare questa storia» la chiosa di G.C.

PUBBLICITÀ
Exit mobile version