Home Cronaca Interrogatorio di Luigi Cacciapuoti, il boss di Villaricca fa scena muta

Interrogatorio di Luigi Cacciapuoti, il boss di Villaricca fa scena muta

Interrogatorio di Luigi Cacciapuoti, il boss di Villaricca fa scena muta
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Si è celebrata stamattina presso il penitenziario di Secondigliano l’udienza di convalida dell’arresto del boss di Villaricca, Luigi Cacciapuoti detto Gigi, che era chiamato a rispondere dell’imputazione di possesso di documento di identità falso e contraffazione di una patente di guida. L’uomo, difeso di fiducia dagli avvocati Luigi Poziello e Raffaele Chiummariello, ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere.

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Il Giudice del Tribunale di Napoli Nord Dott. Daniele Grunieri ha convalidato l’arresto operato dai Carabinieri di Castello di Cisterna ed applicato la custodia cautelare in carcere. Sarà celebrata lunedì presso il carcere di Pozzuoli l’udienza di convalida dell’arresto di Longo Piera, la donna arrestata con Cacciapuoti Luigi, accusata di favoreggiamento personale aggravato dal metodo mafioso.

L’ARRESTO DI LUIGI CACCIAPUOTI, BOSS TRADITO DAL BARBONCINO

Una caccia all’uomo durata mesi, conclusa poche ore fa in una sontuosa villa con piscina. Siamo a pochi passi dal litorale di Giugliano in Campania, nella frazione di Varcaturo.
E’ lì che i carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna hanno arrestato Luigi Cacciapuoti, 64enne a capo del clan che porta il suo cognome, operante nel comune di Villaricca.
Un fantasma dallo scorso febbraio, Cacciapuoti dovrà scontare 15 anni di reclusione per associazione di tipo mafioso.

I militari lo hanno cercato a lungo, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia napoletana. Grazie a indagini tradizionali e tecniche, al monitoraggio dei social e dei movimenti finanziari sono riusciti a circoscrivere l’area dove il 64enne era verosimilmente nascosto.
Varcaturo: ma il luogo preciso rimaneva ancora poco chiaro.
Così hanno battuto ogni possibile pista, setacciando palmo a palmo tutta l’area.
Questo fino al giorno in cui un cagnolino e il fiuto degli investigatori hanno suggerito il suo nascondiglio.

Un cane bianco, unn barboncino fedele amico di una donna che incontrava Cacciapuoti.
Era affacciato ad una finestra semichiusa di una grossa villa.
Un animale come tanti altri che, però, ha suscitato negli investigatori il sospetto che quello chalet fosse proprio il rifugio del latitante.

Così hanno pianificato il blitz e analizzato ogni possibile via di fuga.
Studiando anche l’impianto fognario comunale che correva nel sottosuolo. Nulla è stato lasciato al caso.
Poi l’ingresso, in forze. Tutte le uscite sono state bloccate, circondata la villa.

Cacciapuoti se n’è accorto quando i carabinieri erano ormai ad un passo da lui, sdraiato a bordo piscina mentre sfogliava un quotidiano. Giornale aperto su una pagina di cronaca della camorra di Ponticelli.
Non ha opposto resistenza e le manette sono scattate ai suoi polsi.
La villa è stata sequestrata e così i documenti di identità che il 64enne portava con sé: la sua foto ma i dati di un’altra persona.
L’uomo è ora è nel carcere di Secondigliano.
Arrestata anche la donna in sua compagnia per favoreggiamento e procurata inosservanza di pena, aggravato dalle modalità mafiose. E’ stata portata nel carcere di Pozzuoli 

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