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“Io non apparo”, il clan Licciardi fallì la pace tra Giannelli e Esposito

"Io non apparo", il clan Licciardi fallì la pace tra Giannelli e Esposito
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L’Alleanza di Secondigliano avrebbe voluto mettere pace tra due clan sull’orlo del conflitto, ma avrebbe fallito il tentativo di mediazione. Il clan Licciardi avrebbe incarico il ras Luigi Carella di ristabilire gli equilibri criminali nei quartieri Cavalleggeri e Bagnoli, così come emerge dall’ultima inchiesta che ha colpito duramente la mala flegrea.

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Massimiliano Esposito Junior, non indagato nell’attuale inchiesta, avrebbe voluto espandersi anche nel quartiere vicino approfittando della detenzione del boss Alessandro Giannelli che riusciva, comunque, a comunicare con i suoi affiliati tramite i telefonini.

Al fine di evitare questo sconfinamento sarebbero intervenuti i vertici dell’Alleanza di Secondigliano. L’intenzione del cartello criminale sarebbe stato la fine delle tensioni tra i clan Esposito e Giannelli, ma il tentativo del ras Gigino ‘a gallina, non indagato nell’attuale procedimento, sarebbe stato inutile.

LA MEDIAZIONE DEL CLAN LICCIARDI

Il 25 settembre 2022 sono state captate alcune conversazioni tra Giannelli e Carella dalle quali emergerebbe il tentativo di mediazione del ras tra i due oramai “ex compagni”. Il boss di Cavalleggeri sarebbe stato perentorio al fronte di uno ‘sgarro familiare’ subito: “No! Mai io non apparo più, può venire anche Gesù Cristo….mi deve prendere a quello…il figlio no! Perché il figlio non esiste, ora il figlio anche se lo acchiappo, pure se glielo faccio acchiappare per strada non glielo faccio fare niente, non gli faccio dare neanche uno schiaffo al figlio, ma mi deve portare a quel ragazzo che è andato… che gli ha dato con le mazze da baseball…oh quelli l’ho hanno picchiato con le mazze da baseball a mio nipote, ma dove scappi!”.

IL COLPO DI PISTOLA AL CIRCOLO

Nel pomeriggio del 27 settembre Junior Esposito sarebbe andato a Secondigliano da Carella per una riunione di pacificazione, ma il giovane, nella stessa serata, sarebbe andato nuovamente in via Cesare Fera, all’interno di un circolo ricreativo, per compiere un’azione dimostrativa nei confronti dei fedelissimi di Gianelli. Junior Esposito, dopo aver chiesto dove si trovasse Gennaro Formicola, avrebbe esploso un colpo d’arma da fuoco in aria prima di allontanarsi.

Di quel gesto intimidatorio sarebbe stato subito avvisato Giannelli, attraverso un suo affiliato, e si sarebbe lamentano con Gigino ‘a gallina al quale avrebbe riferito che si trattava dei soliti quattro ragazzi, a suo dire giovani e poco affidabili, precisando di aver mantenuto la parola data, mentre Esposito non sarebbe comportato allo stesso modo: “E penso che quello cosi ha fatto… io la parola l’ho mantenuta, lui no!”.

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