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sabato, Giugno 28, 2025
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Ipertrofia prostatica benigna: tutto quello che devi sapere

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Tutti gli uomini, avvicinandosi ai 40 anni, dovrebbero iniziare a informarsi su quello che accade alla prostata, la ghiandola endocrina localizzata nella parte bassa della vescica.

Quando si parla delle problematiche che possono coinvolgerla, l’ipertrofia è tra le più nominate e tra le più temute. Nelle prossime righe, chiariremo assieme di cosa si tratta, cosa la causa e quali sono i rimedi da chiamare in causa per risolvere la criticità.

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Cos’è l’ipertrofia prostatica benigna?

L’ipertrofia prostatica benigna è una condizione che si contraddistingue per un aumento dimensionale delle cellule della prostata. A ciò consegue l’insorgenza di piccoli noduli nella zona dell’uretra. Questi ultimi, quando crescono, possono comportare il palesarsi di un sintomo a dir poco fastidioso, ossia la compressione del canale uretrale e dell’uscita del flusso urinario.

Quando inizia a presentarsi?

L’ipertrofia prostatica benigna è una condizione dipendente dall’età. Nella maggior parte dei casi, il sintomo inizia a palesarsi attorno ai 50 anni. Man mano che gli anni passano, aumenta il picco di incidenza. Quando si guarda alla popolazione maschile over 80, questo valore è attorno al 90%.

Quando inizia a presentarsi?

L’ipertrofia prostatica benigna è una condizione dipendente dall’età in quanto, con l’invecchiamento, nell’uomo aumenta la produzione di ormoni androgeni, in particolare del più famoso, ossia il testosterone.

Quest’ultimo migra fino alle cellule della prostata dove, dopo essere stato metabolizzato, provoca un aumento delle dimensioni delle cellule. Come accorgersi di questa situazione? Ne parliamo nel prossimo paragrafo.

I sintomi dell’ipertrofia prostatica benigna

Tra i sintomi dell’ipertrofia prostatica benigna è possibile chiamare in causa le già menzionate criticità nell’espulsione dell’urina.

In particolare, chi ha a che fare con la situazione a cui è dedicato questo articolo inizia a sospettare la presenza di qualcosa che non va nel momento in cui tende ad alzarsi spesso di notte e ad avere a che fare con episodi di minzione frequenti e incompleti.

L’esacerbarsi di questo quadro provoca, nei casi più gravi, l’insorgenza di infezioni urinarie, a loro volta causate dal ristagno di urina.

Diagnosi

La diagnosi dell’ipertrofia prostatica benigna è di pertinenza urologica. Questo professionista, nel corso della visita, effettua una palpazione della ghiandola tramite la cosiddetta esplorazione digito-rettale.

Spetta sempre al medico la decisione di approfondire il quadro clinico con accertamenti come l’uroflussometria, esame fondamentale per farsi un’idea della presenza di eventuali residui post minzione.

A seconda della situazione, può essere o meno necessaria l’esecuzione di un’ecografia.

Le cure

La cura dell’ipertrofia prostatica benigna passa da diverse strade. Tra queste rientra il ricorso ai rimedi naturali. Tra questi spicca la Serenoa repens.

Altrimenti nota come palma nana americana, è ingrediente di numerosi integratori (uno dei più celebri è urogermin prostata per il benessere urinario, prodotto noto anche per la presenza di un antiossidante potente come il licopene).

Come agisce sul benessere della prostata? Rispondere a questa domanda vuol dire chiamare in causa innanzitutto le bacche, che contengono i principi attivi. Questi acidi grassi, come sottolineato più volte dalla scienza, sono in grado di inibire la sintesi dell’enzima 5-alfa-reduttasi.

Ciò significa che viene inibita la conversione del testosterone in diidrotestosterone.

Quando, nonostante il ricorso ai rimedi naturali, permangono problematiche come le criticità a livello della funzione urinaria, si ricorre ai farmaci. Questi ultimi hanno lo scopo di alleviare il fastidio provocato dalla compressione dell’uretra.

Nel momento in cui quest’ultima raggiunge livelli severi, i farmaci non bastano più ed è necessario intervenire a livello chirurgico.

L’intervento si svolge in endoscopia e, grazie al laser, è all’insegna della bassa invasività.

Per prevenire queste situazioni è molto utile la diagnosi precoce, che richiede il fatto di sottoporsi a controlli periodici e regolare dopo i 40 – 50 anni.

Qualora ci si dovesse accorgere di problematiche come quelle urinarie, è bene rivolgersi tempestivamente a uno specialista.

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