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Julen, risolto il problema: ultime 24 ore di tempo per salvare il bimbo

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È stato risolto questa mattina all’alba il problema tecnico che ieri ha ritardato le operazioni di recupero del piccolo Julen. Il bimbo intrappolato dallo scorso 13 gennaio in un pozzo nella zona di Malaga, in Spagna. Sono ricominciati quindi i lavori di rinforzo del tunnel verticale – parallelo al pozzo – con tubi di acciaio per evitare frane e agevolare le operazioni di recupero.

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I ritardi nelle operazioni

Ieri, a causa di una differenza di diametro del tunnel dovuta alla composizione del terreno, sono stati rimossi e sostituiti tutti i tubi che erano già stati installati. A causa di questi ritardi però non si è ancora arrivati alla fase finale dell’operazione. Si tratta della realizzazione di un tunnel orizzontale di collegamento tra quello parallelo al pozzo e il pozzo stesso. Ciò  dovrebbe permettere ai soccorsi di raggiungere il piccolo. Secondo quanto scrive oggi El Pais, quest’ultima fase richiederà un massimo di 24 ore ma non è ancora chiaro quando verrà avviata.

I soccorsi per Julen

Ora, i membri della Brigata di Salvataggio Minerario si dovranno calare e completare il lavoro. Agli speleologi, specializzati nel soccorso di grotte e gallerie sotterranee, è affidato il compito di realizzare la perforazione della galleria. Si tratta di 3 o al massimo 4 metri a una profondità di circa 72 metri. Prima di fare ciò, gli esperti procederanno alla realizzazione di un buco di 20 centimetri. Il buco consentirà di introdurre una videocamera e vedere se il piccolo si trovi o no a quella profondità. Secondo quanto scrive El País, quest’ultima fase richiederà un massimo di 24 ore.

I calcoli sbagliati Ieri

 

“Il tunnel è stretto”, ennesimo contrattempo che potrebbe rivelarsi fatale. Dopo 55 ore di perforazione del tunnel, contro le 15 inizialmente previste, i soccorritori sono stati costretti ad allargare la cavità.

Dramma familiare Tragedia nella tragedia

José e Victoria, i genitori di Julen, hanno vissuto un dramma simile nel 2017, quando morì il loro figlio di tre anni. Olivier fu colto da “morte improvvisa”, forse un infarto, mentre passeggiava sulla spiaggia con loro. Julen è il loro unico figlio. L’incidente L’incidente è avvenuto domenica 13 gennaio verso mezzogiorno a Totalán, dove il piccolo stava trascorrendo una giornata in campagna con la famiglia all’interno di una proprietà di conoscenti. Inizialmente, i soccorritori non credevano che il piccolo fosse caduto all’interno di un pozzo lungo 110 metri e largo appena 25 centimetri. Da allora, la macchina dei soccorsi non si è mai fermata. Centianaia di persone si danno il cambio giorno e notte.

Bambino caduto nel pozzo: la Spagna apre un’inchiesta

Il tribunale di Malaga ha intanto aperto un’indagine per capire se il pozzo fosse stato realizzato in maniera legale, se fosse debitamente segnalato e se ci fossero dispositivi (inferriate o sportelli) atti a impedire eventuali tragedie. Ciò che è successo a Julen sembra suggerire che almeno l’ultima eventualità sia stata violata.

Bimbo intrappolato sottoterra, come è caduto il piccolo Julen nel pozzo

Il padre di Julen, José, ha detto che poco prima della tragedia la moglie stava facendo una telefonata, mentre lui teneva d’occhio il bambino. L’uomo si è distratto qualche secondo per cercare un pezzo di legna da ardere, quando una sua parente si è accorta che Julen era scappato.

Il padre ha provato ad inseguirlo, ma quando stava per raggiungerlo – era a circa 15 metri di distanza – Julen è scomparso nelle viscere della terra.  L’uomo ha iniziato a rimuovere le pietre dal bordo del pozzo tentando di raggiungere disperatamente il bambino con la sua mano. Ha sentito Julen piangere, poi più nulla.

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