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La forza del clan Mallardo sono le alleanze: patti di ferro con 4 cosche per restare al potere

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L’ultima relazione della Dia riferita al secondo semestre 2021 ha ricostruito gli ultimi equilibri all’interno del clan Mallardo. Dopo aver superato i contrasti insorti in passato con la fazione scissionista dei Paparella manterrebbe un’egemonia incontrastata sul proprio territorio di riferimento, in virtù anche all’inserimento storico nel cartello criminale dell’Alleanza di Secondigliano. Il clan Mallardo mantiene rapporti di buon vicinato anche con gli altri clan operanti nell’area estesa dalla provincia nord di Napoli fino all’agro aversano in particolare con i Polverino e Nuvoletta di Marano di Napoli, con le famiglie Ferrara Cacciapuoti presenti a Villaricca e con i Casalesi segnatamente della fazione Bidognetti.

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Il sodalizio ha propri referenti anche a Qualiano un territorio dove operano anche i gruppi D’Alterio Pianese ed i De Rosa ma sul quale avrebbe sempre esercitato una sorta di supervisione attraverso un proprio referente. La consistenza del clan MALLARDO nel panorama criminale nazionale sarebbe dimostrata anche dalle proiezioni economico-criminali in varie regioni italiane (nello specifico Molise, Abruzzo, Lazio, Basilicata, Toscana ed Emilia-Romagna) che ne attestano la pervasività nel tessuto economico attraverso molteplici attività di riciclaggio e reinvestimento dei capitali illeciti. La conferma arriverebbe dalle operazioni di sequestro di beni ed attività riconducibili al clan, nonché dai provvedimenti interdittivi emessi dalla Prefettura di Napoli nel semestre di riferimento nei confronti di società riconducibili ai MALLARDO attraverso gruppi imprenditoriali/familiari che operano nei più svariati settori economici.

Tra le attività illecite svolte oltre a quelle tradizionali il clan sarebbe dedito anche alle turbative d’asta ed alle lottizzazioni abusive che denotano l’abilità nell’infiltrarsi nella gestione della cosa pubblica. Si segnala inoltre il 14 maggio 2021 l’arresto di uno dei referenti principali del clan riconosciuto quale “attuale leader del gruppo criminale stanziato nel complesso di case popolari ubicate in via Casacelle”. Il 18 marzo 2021 la Guardia di finanza su disposizione del Tribunale partenopeo ha eseguito il sequestro preventivo81 di beni e disponibilità finanziarie per un valore di oltre 1, 5 milioni di euro a carico di 6 soggetti componenti di un gruppo imprenditoriale che si occupa di accoglienza ai migranti nel litorale Domitio indagati per i reati di turbata libertà degli incanti e di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

Il 2 aprile 2021 la Polizia di Stato ha sequestrato beni per 10 milioni di euro riconducibili ai MALLARDO. Destinatario del provvedimento un congiunto di uno dei capiclan i cui beni, secondo le ricostruzioni investigative sarebbero stati acquistati con denaro proveniente da attività illegali. Sempre redditizio e fiorente nel territorio risulterebbe infine il traffico di sostanze stupefacenti.

Il clan MALLARDO avrebbe ormai da tempo esteso la propria egemonia anche sull’area urbana di Qualiano attraverso un gruppo diretto da un referente sul posto. Permane tuttavia una residua operatività di soggetti che fanno riferimento a due opposte fazioni nate da una scissione del suddetto gruppo avvenuta dopo la morte del capo storico.

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