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“Anche se sto al 41 bis gli faccio fare una brutta fine…”, le minacce del boss al pm anticamorra

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“D’Alessio deve sapere che se anche se sto al 41bis comando lo stesso e posso sempre far fare una brutta fine alle persone”. Parole choc quelle che il boss della camorra casertana Augusto La Torre pronuncia contro il pm della Dda di Napoli Alessandro D’Alessio nel corso di un colloquio in carcere avuto con il fratello Antonio. La minaccia emerge dall’indagine che oggi ha portato in carcere proprio Antonio La Torre e il figlio 31enne di Augusto, Tiberio.
In vista di quella che si pensava fosse un’imminente uscita dal carcere del boss di Mondragone (Caserta) Augusto La Torre, il clan si stava riorganizzando sul territorio comprando armi e avvisando gli imprenditori. Lo ha scoperto la Dda di Napoli che ha chiesto e ottenuto dal Gip la carcerazione preventiva per i parenti del boss accusati di detenzione illegale di armi comuni da sparo e da guerra con l’aggravante del metodo mafioso.
Per il boss, in carcere dal 1996, è arrivato un avviso di garanzia per estorsione aggravata.

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La Dda di Napoli ha chiesto e ottenuto dal Gip la carcerazione preventiva per Antonio La Torre, 62 anni, per il nipote 31enne Tiberio, figlio di Augusto, per il 29enne Luigi Meandro e il 41enne Salvatore De Crescenzo, con l’accusa per tutti di detenzione illegale di armi comuni da sparo e da guerra con l’aggravante del metodo mafioso. Per il boss, in carcere dal 1996, è arrivato invece un avviso di garanzia per estorsione aggravata.

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